Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/61

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quel benedetto tirocinio.... che cosa seccante! Prendersi un'altra volta la briga d'innamorarsi! Già, egli non si sentiva fatto per le difficili fasi d'una grande passione; per lui ci voleva proprio l'amore d'oggigiorno, piano, senza complicazioni, ben educato. Era tanto pigro, tanto indolente quel Giuliano! Anzi, era uno dei suoi pregi, dei suoi mezzi di seduzione quella sua indolenza languida, dolce, gentile, che si tradiva nei suoi modi, nella sua voce, fin nei suoi sguardi, che dava alla sua sana bellezza bionda un carattere speciale. La Baronessa lo chiamava creolo..., e quella disinvoltura che aveva l'arte di ridurre tutto a un'espressione placida, facile, elementare, schiva-fatica, armonizzava, forse per forza di contrasto, colla tempra insolentemente energica di quella donna. Però l'aveva voluto e serbato schiavo sino al momento in cui gli aveva concesso di ribellarsi. Le era parso che qualcun altro l'avrebbe meglio, o solo altrimenti, divertita. E ora, egli non ci voleva tornare laggiù in quel gabinetto color