Pagina:Memoria intorno alla progettata strada a ruotaje di ferro in rapporto a Bergamo.djvu/10

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sarebbe quella d’escludere dalla linea stradale la città di Bergamo. In convalidazione del quale riflesso sono da citarsi anche le parole dell’I. R. Cancelleria Aulica Riunita, la quale nelle analoghe sue Istruzioni, dichiarando espressamente essere quest’impresa in istretta relazione anche col pubblico interesse, avrebbe implicitamente circoscritta in parte la libertà lasciata all’interesse privato degli azionisti col vincolarla alla tutela dei riguardi dovuti al pubblico interesse; nella cui sfera è a comprendersi anche quello di un membro considerevole dello Stato, qual’è Bergamo, col vasto suo territorio e colla molta e industriosissima sua popolazione.

Ma suppongasi anco che potesse sorpassarsi tutto ciò, e che la società degli azionisti non abbia a prender norma che dal solo suo interesse: esamini essa bene la cosa anche sotto quest’unico aspetto, e riconoscerà a non dubitarne che il comprendere Bergamo nella linea della strada in discussione serve in guisa ben sicura e molto considerevole ai vantaggi della sua speculazione. Ed è appunto per ciò che, stabilito per base di tornaconto dell’Impresa, come lo è già per le pubblicatesi opinioni di un bravo economista e valentissimo scrittore (il chiaro dott. C. Cattaneo) che devesi calcolare più sul trasporto delle persone che delle merci, più sulle persone indigene che sulle forestiere, più sui passaggeri di breve distanza che sui viaggiatori di lunga corsa, più sul giro interno delle merci che sul commercio estero; ed ammesso il conseguente corollario che la linea dee comprendere il maggior numero possibile di città, e sopra tutto le più notabili per popolazione, le più manufatturiere e trafficanti; non si durerà fatica a credere come, avendo Bergamo un grande e ben notorio risalto pel concorso di siffatte circostanze, e sapendo d’essere contemplato nella domanda per la concessione del Sovrano privilegio, non ebbe a persuadersi prima d’ora che potesse essere subentrata l’idea di cancellarlo da una lista di città, in cui invece figurar dee come una delle più importanti sott’ogni aspetto e assoluto e comparativo.

E vaglia il vero; ad assicurare alla nostra Città e Provincia una preminenza ben pronunciata basta largamente quanto di sopra enunciammo nella risposta al quesito primo, relativamente alla entità economica ben grande del paese nostro. Al che per esuberanza aggiungeremo qui la menzione d’altri oggetti che collimano alla medesima dimostrazione, quali sono: le nostre terme di Trescore, d’antica celebrità per tutta Italia; le nostre acque di S. Pellegrino, e di S. Omobono di fama sempre crescente, con altre parecchie che in varj siti della Provincia vanno acquistando distinto credito di salutifera virtù; l’insigne nostra Accademia Carrara di Pittura e d’Architettura, ove siedono esimii precettori il Diotti ed il Bianconi, e dove la recente introduzione dell’ottimo sistema delle pubbliche annuali esposizioni ha già cominciato ad attrarre la concorrenza anche di lavori e di curiosi estranei alla nostra provincia; il nostro Museo lapidario aggregato all’Ateneo di Scienze Lettere ed Arti; il fiorente nostro istituto musicale reso chiaro dal nome del suo grande promotore e direttore Maestro Mayr, e da quello di allievi distinti, fra i quali primeggia il Cav. Maestro Donizetti; lo Stabilimento d’arti belle fondato in Lovere dal Conte Tadini; le molte ricchezze nostre in fatto di pittura per le opere di parecchi celebri nostri artisti dei migliori tempi, e per l’amore di colti e doviziosi nostri concittadini che largheggiano nell’arricchimento di private pinacoteche; un ospizio pei pazzi non ha guari trasferito in sito delizioso ad alcune miglia dalla città con tutti i vantaggi di ampio locale e di belle adiacenze, e che va a ricevere il grandioso incremento d’un annesso stabilimento per la cura degli agiati. Ne ommetteremo di rammentare il continuo movimento di persone causato dalla trasferta