Pagina:Memorie della Accademia delle Scienze di Torino, Tomo XXIX.djvu/550

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metro di leguo di mcroe, sul quale, ugualinente chc sin ti’C pczzi (lello stele, si legge lo stcsso nome, e l’ imlicazionc del mcdesiini litoli ed implego. (fig. 3.)

Esaminando meco, il signor Champollion, gl’ impronli di alquanti stcli fiinerei delta noii abbondaiite, ma pregiata raccolta di anliclutu Egizie del siguor Nizzoli, ia uno dei migliori del Museo di lui, gU venne scoperto pui’e il nome, ed i tiioli della persona stessa die si trova menzionala nel cubito Egizio del inedesiino, quale si soorge nelle stampa pubblicatane ncl toino 33 della Biblioteca Italiana. Questa scoperta neppure sospeltata dal signor Nizzoli, oltreciie lo rietnpi di giubilo, in quaiito teude ad accrescere il pregio della collezione di lui, confermo eziandio I’ opinione già da gi’«n tempo concepita dal signor Champollion, die tutte (coteste misure non sieno fuorclie insegue della professione de’ .personaggi nella tomba de’ quali vennero ritrovate. Tali erano gli Arcliitetti, i Matemalici, i Pittorl, Scultori ec. particolarinente poi gli Scriba regi, o gli lerogramati sacri dei templi. E quindi Scriba del gran tempio di Memfi era \ Amenof, o Vylinenoftep del cubilo e dello stele Nizzoli, e decorato ugualmente di titolo sacerdotale, e Scriba sacro era V Amenemhopt del cubito noslro, e quello dei tre pezzi dello stele. Non mi e ignoto quanto i nomi egizi, quelli singolarmente ricavati dalle Deita del paese fossero ripetuti, e in ispecial modo i presi dal Dio prlncipale Amon, die nulla avvi di più conume degli Amenof, Amenoftep, Amontet, Petemon, Tentamon, Petemenon cc.^ per cui non si abbia dainPerire, die la conformita del nome in due raonumenti divcrsi, non debba di necessita indurre r idcntita dell’ individuo. Ma ivi la cosa non e inticramente fortuita, sia per la ragione degli scavi diretti in no site medesimo, e dacche, anclie per asserzione dello stesso sij^nor Nizzoli, la qualita della pietra calcare tenera e bianrhissima dei tre pezzi dello stele, e quella stessa die ordinariamente si ritrova negl’ ipogei e ne’ sotferanei di Sakkarali, ne’ quali il nostro metro Tenne scoperto. Nella tomba medesima nella q\iale si scopri il cubito Nizzoli, ivi pure