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OSSERVAZIONI

INTORNO ALL'ETÀ, ED ALLA PERSONA RAPPRESENTATA

DAL MAGGIORE COLOSSO DEL REALE MUSEO EGIZIANO DI TORINO

Lette nell'adunanza delli 19 agosto 1824


dal Cav. Giulio di S. Quintino.




Il museo egiziano di Torino vuol essere riputato il primo fra quanti ve ne sono di simil genere in Europa, non solo per la varietà ed il numero grandissimo de’ monumenti, e per la somma loro rarità, ma ancora, e forse con più ragione, per le epoche diverse, spesso lontanissime fra loro, cui gli stessi monumenti appartengono.

Rarissime erano altre volte le opere dell’antico Egitto l’età delle quali fosse precisamente conosciuta; e rare sono anche oggi pur troppo che tanta luce ha sparso su di esse la lettura de’ segni, e caratteri geroglifici.

Nello studio di quelle opere, dove lo spazio immenso di trenta è più secoli s’apre alle nostre investigazioni, dove monumenti contemporanei agli Antonini, e ad Alessandro Severo, per l’uniformità dello stile, si possono facilmente confondere con altri lavorati ai tempi di Abramo, e de’ Patriarchi, senza la cognizione delle epoche loro proprie, tutto dev’essere incertezza, oscurità e sistema. E tale fu veramente fino a nostri giorni la condizione di questa parte importantissima dell’Archeologia.

Con somma cura pertanto noi dobbiamo esaminare quelle opere, di cui, merce la sovrana munificenza, e ora tanta dovizia fra noi,