Pagina:Memorie della Accademia delle Scienze di Torino, Tomo XXIX.djvu/723

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del cav. di s. quintino 273

appunto non si Irovi fatta mcnzioiic lll Sarapute, madre di quellu hainbiiia, pcrche il nouie di lei era già stato regislrato iiel greco epitaflo di qiiella cassa. Ne sembra che si potessc far altritnenti, se si pon inenle alio stile sommameate coiiciso di quelle scrilture. Per la inedesiina ragioiie io vado argotneutando che tra i geroglifici i quali debbouo oniare la custodia dclla mummia summeatovata di Senclionsis, vi dcbba essere il nome di sua madre, che noil si vede segnato uel teslo greco; scppure quclla muinmia non ando preda del mare, come ho iiiteso assicurare da qualche viaggiatore.

Ma di queste pratiche egiziane e detlo abbastanza; ritorniamo ai particolari dcll’epitasio che dobbiamo esaminare. Quivi leggiamo che quel fuuciulliiio nacque il giorno veuliquatlro del mese egiziano di choiac, corrcndo in Egitlo (q) I’anno terzo del regno di 110, Adriavale a dire, sccondo la nostra maniera di dividere il tempo, il di venli di dicembre dell’anno cento dicioilo dell’era volgare; e che cesso di vivere nell’anno seltimo del medcsimo regno, nel quarto giorno degli epagomeni, che e quanlo dire ai vcntiselte d’agosto dell’anno cenlo venlitie. Calcolaudo quindi tulti i mesi egiziani a soli trenla giorni, come erano vcramente, e l’anno di giorni 365, compresi i cinc(iie intercalai’i, scnza trascurare il bisestile, il quale cadde nell’anno cento venti, troveremo che il tralto di tempo compreso fra le epoclic anzideite, corrisponde veraraente ai quatlro anni, otto mesi e dieci giorni che visse quella crcatura.

Ne’ più antichi tempi l’anno era composto, presso gli Egiziani, di soli trecento sessanta giorni, divisi in dodici mesi di trenta giorni ciascuno. Questo periodo non corrispondeva al corso annuale del sole; vago perciò ed incerto era sempre il principio del loro anno. Per rimediare a questo disordine, i Tebani1 imaginarono di

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