Pagina:Memorie della Accademia delle Scienze di Torino, Tomo XXIX.djvu/769

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vr.x. cAv. Di s. QUisrixo ii<)

Ua altro escmpio <\’i queslu niodcsima aposlrofc, od acclamaz’ione QccpTst, ma Ijcn lUverso di conlrada, si vcdc intaijlialo sonra un sarcofago anlico di gran mole che si coiiscrva nclla chiesa calledrale della cilta di Tortona. Quel prezioso inonumento patrio c tullo coperlo di ornati e di figure gentileschc dislribuite in divcrsi compartimeuli, ed accompngnate da varic aposlroli o sentenze in lingua greca. Lo stile delle sculture, e la forma di quel cassone lianno molla somiglianza coi sarcofagi greci del cjuarto e qiiinto secolo, che sono tullavia in buoii numero nella chiesa di Ravenna; ed a que’ tempi io credo che anche quello di Torlona si debba assolutamente atU’ibuire; tanto piii che non prima del terzo secolo, come ha benissimo osservato E. Q. Visconti (Mus. torn. v. p. xi.), la magnificenza delle tombc inromincio a uiettere in use sarcofagi di una wolc alFalto sproporzionata alia statura del corpo umano; c quest’ uso duri) veramente ancora in Italia ne’ due secoli segucnli.

i. face. 277. II numero dollo lapidi o quadri scpolcrali lanto in pietra come in legno, coperti d’iscrizioni e di figure diverse, in gran parte dipinti a più colori, sono poco meno di dugento iit questo regio gabinetto di cose egiziane; foi-se non ve ne sono altreltanti in tutli i principali musei d’Europa presi insieme. La maniera colla quale scnibra die sieno slali di|)iiili e gcncralmenio colla gomma unita ai colori; ve n’ ha uno pcro la cui pittura e si curameute slata fatta colla cera all’encausto, il quale ci dh una prova non dubbia dell’ antichita di quel mctodo di colorire. Non pochi di tali quadri sono monumcnti storici prcgevolissimi pei nonii degli antichi Monarchi dell" Egilto che vi sono regislrati, i quail possono recar molta luce suUe oscure vicende di quella conirada. (V. la tav. III.) Non mi rislaro mai dal far voli accib una racrolta SI preziosa e nuova nel inondo, sia fatta di publica ragioiie fra noi col mezzo dei disegni e delle stampe, che senza dubbio mollo vanlaggio ne ridonderebbe pe’ buoni studi, e non poco onore alia palria nostra. Ne questo sarebbe certamente l’ ultimo tra i fasti di