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Pagina:Memorie di Matelica.djvu/9

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PREFAZIONE


Ho intrapreso a compilare queste memorie di MATELICA mosso da quel sentimento che deve animare ogni Cittadino a cercare il decoro della sua Patria; ed ardisco di darle alla pubblica luce. Ne faccio una offerta ai miei Concittadini, quali esse debbono interessare. Con timida mano le presento ancora ai miei Comprovinciali, che forse vi troveranno dei lumi anche nuovi e importanti per le respettive loro Patrie e Famiglie. Chi non sa con quanto ardore i nostri Piceni fin dal rinascimento delle buone lettere hanno rintracciato e procurato di trasmettere ai posteri gli storici avvenimenti e le antichità dei loro Antenati? Non sarà forse Provincia in tutta Italia che si possa vantare di tante storie municipali, come la nostra, alcune delle quali sono in istima particolare presso il Mondo letterato. Ogni Città puo dirsi, ogni luogo del Piceno non tanto oscuro ha trovato il suo storico. Matelica è quasi la sola che di un tal lustro rimane tuttora priva. Io mi accingo ( sic magni: componere parva solemus) all’esempio degli Amiani, Marcucci, Baldassini, Saracini, Compagnoni a lavare tal macchia della mia Patria. Nè aspetto che mi si obbjetti la poca figura ch' essa fa nel mondo, e la scarsezza dei suoi documenti. Chi legge sul frontispizio del mio libro il titolo -- Memorie di Matelica -- avrebbe senza dubbio torto aspettarsi leggere rivoluzioni di stati, azioni di guerra famose, conquiste importanti. L'Uomo savio e giusto estimatore di siffatte cose potrebbe sibbene promettersi una narrazione chiara e succinta, notizie nuove, documenti interessanti. Mi lusingo che non resterà ingannato in questa sua espettazione.

Le Storie locali sono per cosi dire gli elementi delle Storie delle Provincie, come queste lo sono della universale. In tale riguardo spero, che le Memorie di Matelica avranno il loro merito. E vero che la mia Patria è appena un ombra di tante

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