Pagina:Memorie di meteorologia che raccolgono fatti da prima non osservati e loro conseguenze teoriche.djvu/18

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Ed è tanto ignoto, che alcuno parlò invece ultimamente in favore della vecchia ipotesi, che gli aeroliti siano satelliti o costanti o eventuali della Terra, chiamandoli comete planetarie, senza rendere ragione nè delle code luminose, nè delle infiammazioni, nè dei nembi che li circondano e dai quali escono, nè delle detonazioni che accompagnano la loro caduta (Annales de Chimie et de Physique, Avril 1830, pag. 351).

Alle volte cadono piogge e nevi colorate in rosso, le quali vie più accusano la presenza nell’atmosfera di sostanze attenuatissime. Il colore rosso delle nevi, secondo le osservazioni microscopiche, è dovuto ad átomi fungosi vegetabili; e, secondo alcuni, anche ad animaletti microscopici (Bibliothèque Universelle, Octobre 1829, pag. 172). Ecco un altro grande mistero.

Anche senz’aqua cadono polveri costituite da terre e metalli, principalmente dal ferro, le quali in quanto alla natura chimica non differiscono molto dalle pietre meteoriche. Alle volte la caduta delle polveri fu accompagnata anche da pietre.

Ricorrendo alle antiche memorie, si trovano casi affatto straordinarj, siccome Chladni li riferisce. Insieme con le piogge rosse cadde spesso della materia simile al sangue congelato. In séguito a tempesta terribile cadde una sostanza fibrosa simile ai capelli umani. In altro tempo e in altro luogo cadde una sostanza fibrosa simile alla seta azurra. In varie epoche e in molti luoghi caddero materie gelatinose e viscose. È caduta persino una sostanza membranosa nerastra simile a fogli di carta semi-abbruciati.

Ecco altri fenomeni assai misteriosi, i quali mostrano quanto poco siamo avanzati nella cognizione di ciò che si genera e può generarsi nell’atmosfera.

Tutto ciò basta però a farci comprendere che l’atmosfera è un emporio di sostanze straniere alla sua chimica costituzione di ossigeno ed azoto, ed anche all’aqua che contiene, le quali nello stato loro di tenuità e di volatilizzazione sfuggono ai nostri sensi, ed anche alle analisi chimiche, a causa della grande rarefazione.

Ancora nelle trombe hanno luogo azioni straordinarie delle forze elettriche o affini alle elettriche, o di quel principio attivo della materia che dà origine anche alle due elettricità. Quelle di terra sono accompagnate da fenomeni ignei, da combustioni centrali e da fulminazioni. Assorbono l’aqua, e generano alle volte la gragnuola. Anch’esse medesime si risolvono in meteore luminose. Spargono odori solforosi e nitrosi. Dunque non sono costituite di sola aria; ed ecco ancora la materia ponderabile, che in istato di suo attenuamento svolge le forze proprie, e genera, oltre gli effetti chimici, dei movimenti vorticosi violentissimi. Ma qual è la modificazione o delle due elettricità, o del principio comune alle due elettricità, che genera questi effetti? Niuno è al caso di rispondere.

I terremoti procedono certamente da grandi cangiamenti chimici sotterranei, ai quali spesso succedono eruzioni vulcaniche. Gli effetti osservati non ha molto di un terremoto sotto-marino tolgono su ciò ogni dubio (Annales de Chimie et de Physique, Décembre 1829, pag. 416). Ecco anche nei terremoti sviluppo di azioni elettriche, perchè queste azioni accompagnano sempre o come causa o come effetto i chimici cangiamenti.

Alcuno ha creduto, con appoggio di fatti, che questi interni cangiamenti possano procedere da irruzioni di correnti elettriche dell’aria nelle viscere della Terra (l. c. pag. 410). Ma questa idéa è molto vaga ed oscura. Non vi è forse elettricità nell’interno della Terra, se anzi si considera il serbatojo universale?

Alle volte dopo i terremoti appariscono globi di fuoco nell’aria. Ecco anche i terremoti posti in rapporto con le meteore. Ma in che consiste questo rapporto? Qual è il mezzo di connessione fra l’interno e l’esterno? Si risponderà: la elettricità. Ma questo è dir niente, quando si prescinde dalle scariche elettriche, le quali tendono a ristabilire un equilibrio con la Terra.

Gli aloni, i parelj, meteore luminose, adorne anche di colori che si presentano allo spettatore attorno al Sole ed alla Luna, sono altri fenomeni singolarissimi, che procedono da disposizioni straordinarie dei vapori, e dalle cause generali della decomposizione della luce; cioè da inflessioni, rifrazioni, ed anche da azioni simili a quelle delle lamine sottili su la luce: azioni queste ultime differenti dalle altre due, e ancora affatto misteriose, nulla rischiarandole le parole di accessi, di facile riflessione e di facile trasmissione, usate da Newton. Alcuno ha inteso di spiegare gli aloni con le azioni su la luce di molecole aquose, liquide o gelate, sospese nelle alte regioni dell’atmosfera, assegnando loro delle disposizioni straordinarie, atte a produrre l’effetto. Se la cosa è così, resta sempre ignota la cagione di quelle straordinarie disposizioni dei vapori, atte a produrre il fenomeno. Forsechè tali modificazioni e disposizioni delle molecole dei vapori procedano ancora da forze elettriche, o loro affini: ma come agiscono in quei casi tali forze?