Pagina:Memorie e documenti sulla fondazione della Biblioteca Popolare Circolante di Prato.djvu/40

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talia, Donne assai più degne di cotanto onore, il quale, debbo all’unica sua deferenza per me, e me ne tengo obbligatissima; mentre mi sarà di sprone ad unirmi sempre più con quelli che fanno voti perchè una sana istruzione non disgiunta dalla morale educazione sollevi il popolo Italiano a quella dignità, senza cui la libertà si converte in licenza, ed il materiale progresso in istrumento di depravazione.

Del Popolo molto finora si parlò; ma ancora poco si fece di quanto egli realmente abbisogna per renderlo ordinato, forte, rassegnato e contento nella utilissima sua condizione, di quanto serve a temperare quei desideri che soddisfarsi da tutti non ponno, e che insoddisfatti fanno l’uomo malcontento e talvolta lo gettano nella disperazione; pochissimo poi si fece di quanto varrebbe a diminuire l’affluenza delle braccia ai lucri fittizi delle arti secondarie e aumentare l’agiatezza di chi lavora nelle arti produttive; parmi invero ciò effetto di ignoranza dell’economia sociale il vedere languire il contadino nel sudato solco nè trovare sempre un pane che lo nutrisca, mentre riboccano le città di organetti disturbatori, di servidorame scioperato, e di tant’altra simile gente avidissima consumatrice e presa tutta insieme, inetta a produrre un solo grano di fromento.

Pertanto la loro Biblioteca Circolante, la quale seminerà nel popolo giuste idee dell’ordine sociale e dei doveri dell’uomo, che insegnerà a distinguere il bene reale dalle splendide, ma ruinose apparenze, la loro Biblioteca non mancherà di produrre amplissimi frutti a pro di questa povera patria nostra tormentosamente agitata, e che non troverà mai posa finchè sollevandosi sopra dell’esempio poco lusinghevole del-