Pagina:Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri.djvu/197

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duzione si conserva in un Codice cartaceo in foglio della Riccardiana1, ed in fine di essa si legge «Finita la Monarchia di Dante Allighieri Poeta Fiorentino, et scritta per me Pierozzo di Domenico di Jacopo de Rosso, et finita questo dì 18. di giugno 1461.» L’altra è quella, che ad istanza di Bernardo del Nero, e di Antonio Manetti fece il nostro celebre Filosofo Marsilio Ficino, la quale non è ancora comparsa in luce, ma è in un bel Codice della Libreria Mediceo-Laurenziana Plut. XLIV. n. XXXVI.2. Se adunque Marsilio Ficino, e chi avanti di lui volgarizzò il libro de Monarchia, il quale esiste presentemente, lo credettero parto sincero

  1. Il Codice è nel Plut. O. ord. 2. num. 1. e principia «Incomincia il libro di Dante Allighieri di Firenze chiamato Monarchia, cioè principio doctrine di reggere». In fine sta scritto — Liber Bartholomei Ser Benedicti Fortini de Florentia (Ved. Catal. cod. manuscript. ex. Bibl. Riccardiana auctore Jo. Lamio pag. 21.). Non si sa chi lavorasse questa versione, ma certamente ella è diversa da quella fatta da Marsilio Ficino.
  2. Nel fine di questo prezioso Codice si legge «Finisce la Monarchia di Dante, tradotta di Latino in lingua Toscana da Marsilio Ficino, a Bernardo del Nero, et Antonio di Duccio Manetti amicissimi suoi, e prudentissimi cittadini Fiorentini nel mese di marzo ad dì 21. 1467. in Firenze. Scripto di mano di me Antonio di Tuccio sopraddetto tratto dall’originale anchora scritto da me, et dectato da detto Marsilio Ficino homo doctissimo, et filosafo Platonicho». Avanti a questa versione vi è una lettera proemiale di Marsilio, la quale è stata pubblicata dal P. Lazzeri nel Tom. I. Miscell. ex manuscript. libr. Collegii Rom. Soc. Jesu. Altri Testi di questa fatica ci sono, ma il più stimabile è quello della Laurenziana, del quale non trovo chi ne dia un’esatta relazione. Nelle annotazioni alla Vita del Ficino scritta da Gio. Corsi e stampata in Pisa nel 1771. in 8.° il Can. Bandini pag. 78. cita quest’opera, fra le altre che non sono in luce sotto n°. X. ma non fa parola del codice Laurenziano, scrivendo solo: «Extat manuscript. in Bibl. Riccard. 0.11. chart. fol. num. 1., cui conferendus est codex chartac. in 4. S. Mariae Novellae.» col. num. XIII. ivi, credendo che questo manoscritto Riccardiano contenga appunto il volgarizzamento del Ficino.
     Elogio di Dante, ed altre memorie nella Riccardiana num. 1. cod. chart. 4. num VIII.