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nella sua detta opera, che questo suo bisavo Allighieri per il lungo spazio di cento anni era stato ritenuto nel primo girone del Purgatorio a pagare la pena del peccato della superbia, e che dopo questo tempo ancora aveva bisogno di suffragi per volare al cielo1. D’Allighiero nacque Bellincione, e messer Bello. Il primo fu l’avo di Dante,2 quantunque da altri sia stato creduto diversamente3, e si trova nominato nelle vecchie carte fino all’anno 12664. Da lui discese Allighiero padre del Poeta, Brunetto, che

    il Poeta di avere avuta la sua visione nel 1300. come altrove si dirà, verrebbe Dante a dimostrare che il suo bisavo era morto prima del 1200. ma si può credere, che egli in questo calcolo non fosse molto esatto.

  1. Dopo la citata terzina, soggiunge Cacciaguida (v. 95)

    Ben si convien che la lunga fatica
    Tu gli raccorci con l’opere tue.

    Della pena che soffrivano le anime dei superbi nel primo girone del Purgatorio ved. il canto X. del medesimo Purgatorio.

  2. Così il Migliore nei citati spogli (zibaldone II. a 132), ed in quelli di Pier Antonio dell’Ancisa, i quali esistono nell’archivio segreto di Palazzo vecchio leggo «1260. Allighiero di Bellincione spog. del Sen. Carlo Strozzi» nè so vedere chi altri possa essere questo Allighiero, se non che il padre del nostro Poeta. Il suddetto Migliore (zibaldone I pag. 131.) dice di aver ritrovato questo Bellincione in diverse memorie nominato come di consiglio, e popolare.
  3. Il capitan Cosimo della Rena nell’introduzione alla storia de’ Marchesi di Toscana (pag. 28.) e ne’ suoi spogli dice «l’avo di Dante fu Bello». E l’autore delle annotazioni ai discorsi di Vincenzio Borghini ristampate in Firenze nel 1755. (P. 2. pag. 163.), distingue due Cacciaguidi, facendo che il primo fosse il tritavo di Dante, l’altro l’avo, senza però addurre alcuna testimonianza di ciò. A me sarà permesso di credere diversamente fin tanto che non si trovi qualche documento, che avvalori l’autorità di uno di questi due scrittori molto dotti, e di gran reputazione. Così nelli spogli del capitan della Rena, il quale fa questo Bellincione zio grande, non già avo del nostro Poeta, ed in quelli di Pier Antonio dell’Ancisa (P. a 307).
  4. Il Migliore (zibaldone VI. pag. 67.) fra i Ghibellini Imponitori dell’imposta per la guerra di Monte Accianigo circa l’anno 1306. nomina nel Popolo di S. Martino del Vescovo Cione di Brunetto Alighieri.