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di dante alighieri. | 69 |
§. VII.
La Beatrice celebrata da Dante non fu un essere fantastico.
Amori del medesimo Dante.
Prima di avanzare il passo nel racconto delle azioni di Dante, non mi sembra di dover tralasciare lo schiarimento di un dubbio, il quale è, se veramente fosse una donna quella Beatrice, che il nostro Poeta ha tanto celebrata ne’ suoi versi, ovvero un soggetto ideale ed allegorico, significante la sapienza, o la teologia. Il canonico Anton Maria Biscioni1 fu di questo sentimento, e non mancò di fiancheggiarlo con quelle ragioni, le quali gli sembrarono le migliori, ma per questo da più illuminati critici venne ripreso2. Prima di lui aveva in tal forma pensato Mario Filelfo3, ma l’autorità sua fu dal Biscioni stimata molto più di quello che conveniva. Imperciocchè per sapere le circostanze della vita di alcuno, si deve ricorrere all’esame de’ suoi scritti; e quelli di Dante, ad onta di tutto ciò che dica il Filelfo, e qualunque altro, mostrano ad evidenza che la sua Beatrice non era un soggetto ideale, ma una vera femmina. In effetto la Vita nuova non è altro che una storia dell’innamoramento di Dante, scritta con tutte quelle fantastiche immagini, che nella mente sua gli erano dalla dolce passione potentemente risvegliate. Quivi egli narra in qual forma s’invaghisse di Beatrice4; come procurasse di tenere ed a lei, ed agli altri nascosa questa
- ↑ Nella Prefazione alle Prose di Dante, e del Boccaccio pag. 7. e seg. e nelle annotazioni alla Vita nuova.
- ↑ Vaglia per ogni altro il dottissimo Apostolo Zeno nel vol. II. delle sue Lettere pag. 352.
- ↑ Nella vita manoscritta di Dante.
- ↑ Dante s’invaghì di Beatrice Portinari, come si è notato pocanzi, la prima volta che la vedde quasi per un’effetto di simpatia. Vita nuova.