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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/430

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LIB IV. CAP. II. 329

de’ Feudatarj di Capitanata presso Carlo Borelli più volte citato p.153. si appella D. Amerius S. Martini tenet S. Martinum, quod est Feudum militum. Passò poi in Persona del Conte di Montagano, ma non sappiamo con qual titolo. Appresso per la sua ribellione, in persona di Andrea di Capua, e si è mantenuta in questa illustre Famiglia sino al presente: tantoche nella situazione del Regno fatta l’anno 1669. leggiamo scritto tra i Baroni Ill. D. Giulia di Capua, Duchessa di Termoli: ma ora è passata nella Casa de’ Principi di S. Nicandro per il Matrimonio del Signor D. Domenico Cataneo con una Dama, ultima della famiglia di Capua di questo ramo de’ Duchi di Termoli.

6. Questo luogo è stato sempre considerato come nobile Castello di questa Diocesi, e tale lo appella il Colenucci in parlare dell’Armata Turchesca, la quale nel 1566. guidata da Pialì Bassà, pose a scacco, e a fuoco quelle marine, e ne restò salvo S. Martino, nobile Castello per meriti, come lui dice di S. leo, Protettore del luogo, part.3. lib.1. dell’Edizione di Vinegia del 1591. p.11. e noi torniamo a parlarne nell’Appendice cap.3. ove di questo glorioso Santo. Ebbe nobili Cittadini, tra questi il suddetto Domenico Amerio, Padrone del luogo: Dominicus Amerius S. Martini tenet S. Martinum, come sopra, e tra le sue sciagure, che non sono state poche, come di tutti gl’altri luoghi di questa Diocesi, anche sino a questi tempi vi si sono conservate Famiglie nobili leggendosi in un processo della Regia Camera fabbricato l’anno 1549. molte persone di questo rango, come tra gli altri si vede nel cap. precedente. Nè ora vi mancano moltissime Case, le quali vivono del proprio con tutta comodità. Vi sono Dottori, dell’una, e l’altra Legge, Medici, e altri Professori, Artieri per tutto il bisognevole d’una Terra commoda.

7. Nell’enumerazione del 1601. fatta del Regno di Napoli si dice, che allora aveva fuochi 50. fuochi. In quella del 1669. stampata dal de Bonis nel 1671. sta scritto S. Martino antico fuochi 215. nuovo 110. diminuito a cagione del precedente contagio; al presente compresivi i Forestieri, accosta al numero di circa 1500 persone.

8. Il Padrone del luogo destina il Governatore per l’amministrazione della giustizia, e il Peculio dell’Università, la quale è una delle più commode della Diocesi, si governa dal Mastrogiurato, da un altro, chiamato Capo Governo, da due Sindaci, e da altro, che tiene il nome di Eletto. Quantunque sia vero, che a’ 26. Giugno del 1733. in pubblico parlamento fu stabilito, che per meglio diriggere le cose del Pubblico dovessero passare per le mani di dodici Depuati; e sopra di ciò fu anche ottenuto Regio assenzo, con decreto del Regio Collaterale de’ 27. Luglio detto anno 1733. e successivamente li 31. di detto mese, e anno furono spedite le solite Regie provisioni.

9. Passando dal Civile all’Ecclesiastico, dee sapersi, come nel tempo, che questa Terra era in fiore, vi erano tre Chiese Matrici con cura d’Anime, e tutte e tre venivano servite dal proprio Arciprete, e da un buon numero di Ecclesiastici. Una sotto il titolo di S. Martino, e supponiamo certamente, che questa sia stata la prima, come quella, che ha dato il nome al luogo, l’altra sotto il titolo di S. Maria in Pensili, e la terza sotto il titolo di S. Pietro, Principe