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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/564

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LIB IV. CAP. X. 463

Giorni Festivi particolari, che si osservano in questa Terra.

25. Sono di precetto il giorno 21. di Maggio per S. Giuliano, come Padrone principale del luogo con rito doppio di prima classe con sua ottava. Di divozione il di 22. di detto Mese per S. Elena. Di precetto ancora il dì 16. Agosto per S. Rocco: e di divozione il dì 6. di Decembre per S. Nicolò Vescovo di Mira, detto di Bari.


§. I.

Del Monastero, e Badia di S. Elena in Pantasia

1. QUesta celebre Badia di S. Elena è posta nel Contado chiamato di Pantasia, sotto del quale veniva la Terra di S. Giuliano, e altri luoghi, e quello della Badìa al presente è in confine del Regio Tratturo, detto di Ponte rotto. Fu fondata da Pandulfo, e Landulfo, suo figliuolo, Principi Longobardi, cioè nell’anno XIII. del Regno del primo, e l’anno VIII. del Regno del secondo nelle Calende di Maggio, correndo la IV. Indizione. Questa data s’incontra coll’anno della Salutifera Incarnazione del Verbo Divino 976. Imperciocché secondo il computo del P. Gattul. de Origin. et progress. Jurisdictionis Monast. Casin. p.57. col.1. che lo regola col sentimento di Pellegrino, contro Michele Monaco nel Santuario Capuano. Pandulfo I. di questo nome, cognominato Capo di ferro regnò col Padre Landulfo II. dal 943. col Padre, e col Fratello Landulfo III. dal 959. col Fratello dal 961. e col figliuolo Landulfo IV. dal 968. e morì nel 981. e il detto Landulfo IV. regnò col Padre dal 968. e lasciò di vivere nel 983. e quindi per giusto computo cronologico si deduce, che la soprad. data del Diploma fu nell’anno di Cristo 976. siccome di sopra si è notato.

2. Questo Diploma in originale di carta pergamena si conserva nell’Archivio Capitolare di Larino, e per memoria di quella Badia qui lo trascriviamo; avvertendo, come si ritrova anche trascritto negl’Atti dell’ottava Visita da noi fatta l’anno 1734. tom.1. p.136. e questo è il suo tenore:In Nomine Domini Salvatoris Nostri Jesu Christi Dei eterni. Pandolfus, et ' Landolphus'filius ejus Divina ordinante gratia Longobardorum Gentis Principes. Inter ceteras virtutes, que statuit Jesus Christus ad salutem Animarum elemosinam largiri potionem Locum teneri. Quapropter noverint omnium Fidelium nostrorum praesentium, et futurorum sagaciores quod nos Divina ìnspirante clementia pro salute Animarum nostrarum, et gloriosi Genitoris nostri, et omnium Parentum nostrorum dignum duximus ad honorem Dei, et Beate Helenae Regine quandam Ecclesiam ad suum honorem construere in nostro demanio infra Comitatum nostrum de Pantasia, et Ecclesiam possessionibus augumentare, et in eo Monachos, et Viros Religiosos statuere qui Deo jugiter famulentur, et qui Deo serviunt necesse est, ut rebus temporalibus nutriantur utile duximus quandam partem Terrarum de predicto nostro demanio predicta Ecclesia france, libere, et absolute donare, et offerri. Ita quod nullus