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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/568

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LIB IV. CAP. X. 467

et alla medietate predicto Monasterio. Ita quod presens Privilegium et Decretum pristinttm robur obtineat inconcussuni inviolatumque omni tempore permaneat ad hujus sane nostre Protectionis et confirmationis Judicium per manus Petri Notarii nostri scribi nostroque sigillo insigniri precipimus .

9. Per molti Secoli i Monaci Benedettini abitarono in questo Monistero; ma poi fu posto in Commenda nel Secolo XVI. e il primo Abate Commendatario fu Pietro Antonio di Capua, Arcivescovo di Otranto, che viveva nel 1550. come appresso, e non sappiamo la cagione di ridursi in Commenda, sappiamo però, che da detto tempo fino al presente è stato, e sta in Commenda, e il lodato Monsignor Carlo Maria Pianetti, Vescovo di Larino ne fu Commendatario, cui per la sua morte succedè nell’anno 1725. la ch. me. del Cardinal Nicolò del Giudice Napolitano de’ Principi di Cellamare, e per morte del suddetto seguita li 30. Gennaro 1743. ne fu proveduto nel medesimo anno l’Eminentissimo Signor Cardinal Antonio Rufo de’ Duchi della Bagnara, Nipote dell’Eminentissimo Signor Cardinal Tommafo Rufo Decano del Sagro Collegio, e decoro di questa sua gran dignità, e attualmente si possiede dal medesimo.

10. Molti contrasti sono stati tra il Padrone, e Vassalli di S. Giuliano, e l’Abate Commendatario, che fu Pietro Antonio di Capua, come si è detto di sopra, intorno ad alcuni dritti, che pretendevano quei di S. Giuliano sopra i Territorj di questa Badìa, e con pubblico strumento di detto anno 1550.fu stabilito, e convenuto, che i Cittadini di S. Giuliano vi abbiano il dritto di pascere, acquare, e legnare, e di coltivare i Territorj con proibizione a’ forastieri, e ne pagano il Terratico alla Badia, e certa ricognizione per lo pascolo, come questo, e altro ne1 Capitoli della Concordia, che sono stati confermati con più. decreti del Sagro Consiglio in Banca del Mastrodatti Rubino, e tutto ciò apparisce da molte altre Scritture, e documenti, che si conservano nell’Archivio Episcopale; e nel temporale vi esercita la giuridizione civile, e criminale il Barone di S. Giuliano, le decime sopra le vettovaglie spettano unicamente alla Mensa Vescovile, e l’Arciprete di S. Giuliano vi amministra i Santissimi Sagramenti, e tiene il dritto di seppellire i morti per altre convenzioni.

11. Tiene questa Badia alcuni pesi, che si pagano colle sue rendite, le quali a tempo, che l’aveva in Commenda il Signor Cardinal del Giudice si affittavano, come al presente si affittano per ducati cinquecento venti, moneta Napolitana all’anno dal Signor D. Bartolomeo Rota, Marchese di Colletorto, e Signore di S. Giuliano; i pesi tra gli altri sono, che contribuisce ducati sei l’anno al Sagro Seminario di Larino, e ciò per le solite Tasse, secondo la disposizione del Sagro Concilio di Trento. Inoltre tiene il peso di pagare alla Mensa Vescovile per Cattedratico ducati quattro per la Chiesa di S. Elena, e un tari per la Chiesa di S. Lucia posta nella Terra di Colletorto, come Grancìa di essa Badìa, e ivi ritorna a parlarsi di quella Chiesa; e anticamente il Monistlero di S. Elena pagava alla Mensa Vescovile sei Bizzantini, un porco nella Natività del Signore, e due montoni nella Pasqua, come si legge nelle Bolle di Lucio III. e d’Innocen. IV. a Monasterio S. Helenae bizantios sex censuales, et porcum unum in Nativitate Domini, et Arietes duos in Pascha annualiter. In que’ tempi erano in uso i Biz-