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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/616

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LIB IV. CAP. XIII. 515


Delle Chiese fuori dell’abitato esistenti, e distrutte.

13. Nell’abitato non vi sono altre Chiese. Fuori di esso ve ne sono due, una in piedi, e l’altra distrutta: la prima sta eretta sotto il titolo di S. Rocco, posta nel luogo, che si chiama il Piano di Montelongo, distante dalla Terra cinquanta parti in circa: fu edificata l’anno 1657. dopo la peste generale, che afflisse tutto il nostro Reame, e si eresse da’ Paesani rimasti per mettersi sotto la protezione di questo Santo, acciocché in avvenire fussero immuni da tale flagello, pregandone Dio, se altra volta ci volesse punire con questo gran castigo. Vicino a questa Chiesa sono più stanze superiori, e inferiori per comodo Romitorio. Vi è un Monte frumentario per uso de’ Cittadini, e si amministra dal proprio Procuratore, confermato dal Vescovo Larinese.

14. L’altra Chiesa, che è distrutta, teneva il titolo di S. Maria a Saccione, posta nel Territorio di questa Terra propriamente nel luogo detto Saccione, Onde essa ebbe un tal nome, quale non è altro, che un certo Vallone, che comincia sotto Montorio, e l’acqua, che corre per esso, scorre per il Territorio di Loritello, e per quello di S. Martino, dove si stende molto, in modo, che per altre acque, che vi entrano di più fiumicelli, cresce in bastante fiume, che scorre per i confini della Chiesa di S. Antonio a Reale, va nel Feudo di Ramitello del Monistero di Tremiti, e finalmente sbocca nel Mare Adriatico, come in questo lib.4. cap.4. num.22.

15. Le vertigia di quella Chiesa si vedono in detto luogo, chiamato lo Saccione, o sia detto lo Staccione, ed è la stessa, che leggiamo conceduta l’anno 1115. da Gerardo Abate di Montecasino per uso del Vestiario del Monistero: la carta di questa concessione si conserva nel l’Archivio di detto Monistero, e si riporta dal P. Gattola nella Storia Cassinese Sec. V. che comincia dall’anno 900. all’anno 1000. num.7. pag. 134. ed è tale: Cum ex Apostolica auctoritate constet, omne datum optimum, et omne donum perfectum a Summo, atque gloriosissimo Deo Patre, videlicet: Luminum descendere juste, et merito quidquid religiose, ac pie faciendum nobis in mentem venit divinitus id esse concessum constantissime profitemur; ideoque Ego Gerardus Dei Gratia Cassinensis Monasterii Abbas communi Fratrum nostrorum utilitati prospiciens, liberalitatem hanc, qua inferius continetur eis largiendam, et perpetuam habendam decrevi Ex rogatu igitur Fratris Senioreti Decani, et totius Congregationis, ad usum, et sumptum Fratrum tradidi, atque concessi eis in Vestiario corum, idest Ecclesìam S. Mariae in Casale plano de Saccione, quae sita est in Larinensi Episcopatu cum universis ad eam pertinentibus tam in hominibus, quam in Terris cultis, & incultis, cessis, vineis, sylvis, et cum omnibus diximus ejus pertinentis, tam in mobilibus rebus, quam in immobilibus et c.

16. L’espressione di questa concezione fa vedere l’ampiezza de’ beni di questa Chiesa di S. Maria di Casalpiano in Saccione: presentemente si posseggono dal Barone di Montelongo, nel di cui Territorio si trova situata, e per quel, che costa da alcuni documenti dell’Archivio di questo Episcopio Larinese i Baroni di