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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/653

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552 MEM. STOR. CIV. ED ECCL.

sangue. Parte del velo, in cui la B. Vergine ravvolse nel Presepe il Bambino Gesù. Del Mantello di S. Giuseppe. Un pezzetto di osso di S. Onofrio Anacoreta, e Confessore. Pezzi di ossa de1 SS. Martiri Onesto, e Reparata. Ossi ben grandi de’ SS. Martiri Onorato, e Innocenzo; e dette Reliquie si sono donate dal suddetto Arciprete D. Domenico Gargiuli da lui avute in Roma, parte dalla f. m. di Benedetto XIII. quando fu a baciargli i Piedi, parte dal Generale de’ PP. Gesuiti, e parte da altri.

Delle Chiese dentro, e fuori dell’abitato.

17. In fine del Borgo di questa Terra, verso la parte occidentale ritrovassimo, a tempo della nostra prima Visita, una piccola Chiesa sotto il titolo della Bma Vergine di Loreto, difforme, e quasi cadente, e considerandola necessaria per il comodo del Popolo, non essendovene altra in quelle vicinanze, ordinassimo la sua demolizione, e che se ne fusse edificata altra più capace, e di miglior struttura, come in fatti vi fu dato principio l’anno 1728. e a spese della medesima Chiesa Matrice, fu terminata col concorso di ducati quaranta, che vi somministrò la piissima Signora D. Anna Maria Caraffa de’ Principi di Chiusano, fu Madre dell’attuale Sig. Duca di Casacalenda, e di altri, che vi diedero ajuto colle loro opere. Ella è formata a tre navi d’ordine Toscano, benché non di tutta perfezione. Vi sono tre Altari. Il primo che è l’Altar Maggiore, sotto il titolo della Madonna di I.oreto, l’altro laterale dalla parte del Vangelo stà dedicato alla Madonna delle Grazie, e l’altro dalla parte dell’Epistola stà eretto in onore di S.Antonio di Padova, e tutti e tre ornati di stucco, come è la stessa Chiesa, fatti col sfondo ali’ uso moderno Romano, ed è la medesima proveduta se non abbondantemente, almeno a proporzione del proprio bisogno.

18. Fuori dell’abitato, e sotto di essa Terra da oriente, vi era una Chiesa sotto il titolo del SSmo Salvatore; ma perché piccola, malfatta, e poco meno, che cadente, fu poi rifatta da’ fondamenti sotto lo stesso titolo, dalla fu suddetta Signora D. Anna Maria Caraffa, Duchessa Vedova di Casacalenda, e dotata dalla medesima con un monte frumentario di cinquecento tomola di grano, in beneficio de’ suoi Vassalli, che si governa dalla medesima Illustre Casa, sotto la direzione dell’Ordinario, al quale puntualmente anno, per anno si danno i conti, come si è praticato a nostro tempo. Il motivo di questa nuova fondazione, per quel, che abbiamo sentito dall’Arciprete del luogo, e ci ha raccontato la medesima Dama, fu, come siegue. Dopo aver ella dato alla luce cinque figliuole fe mine, si era resa da molto tempo infeconda; nel mentre un giorno si portò a visitare questa Chiesa, una delle donne, che l’accompagnava, mossa non si sa da qual spirito, gridando ad alta voce disse: SSmo Salvatore concedi alla nostra Signora la grazia d’un figliuolo Maschio: ciò udendo la Dama, ebbe istigamento a raccommandarsi con tutto il cuore al SSmo Salvatore: in fatti lo pregò efficacemente, che si volesse compiacere di una tal grazia, e di dare perfetta salute al Duca, suo marito, a lei, e al parto, se glielo concedeva, e successivamente ottenne quanto richiese, ed ella in rendimento di grazie a sue spese fe'