Vai al contenuto

Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/655

Da Wikisource.
554 MEM. STOR. CIV. ED ECCL.

22. E queste sono le parole del P. Gonzaga di sopra lodato; Inter caeteros autem SSmos PP. ac FF. quos Anacoritica haec Domus nobis peperit, tumulatosque continet, maxime radiarunt B. P. Joannes Aragonus, Federici quoque Aragoni Neapolitanorum, Sicolorumque Regis Nepos, vir utique omni ex parte perfectus, atque penitentiae addictissimus. Qui Neapoli apud Patruum agens, lices pluribus miliaribus distaret, hunc locum omnino conflagrantem conspexit. Quod cum Regi retulisset, illeque certior fieri cuperet; Regium pedem alteri ipsius pedi super imponere jussìt; quo denique super imposito ex tempore, Rex flammam fumo admixtam propriis oculi vidit, atque 25.Domorum praefati Pagi Domus Calenae tributum sibi exsolvendum exusti Conventus reparationi maxima liberalitate applicuit. E quando il P. Fra Arcangelo non abbia avuto altri monumenti, che quelli, che ce ne da il P. Gonzaga, egli prende abbaglio, asserendo, che il suddetto B. P.Giovanni d’Aragona, come lui lo appella, fusse Fratello del Re Ferdinando; poiché il P. Gonzaga lo vuole Nipote del Re Federico d’Aragona, che fu fratello di Ferdinando, come sopra, e regnorono nel fine del sc.XV. a tempo delle strepitosissime guerre con Carlo VIII. Re di Francia.

23. Altri Corpi di Religiosi di questo Convento giaciono in esso, e come dice il sud. P. F.Arcangelo tra gl’altri vi riposa il S. Corpo del B. P. Giusto di Casacalenda, illustrato dal Somo Facitore con miracoli. Nota lo stesso P. Gonzaga par.1. che vi riposano l’Ossa di molti altri Servi del Signore ignoti a noi, ma scritti i loro nomi nel libro della Vita. In quella Chiesaq si esorcizano gl’ossessi, e intorno a ciò queste sono le parole del P.Gonzaga: Et B. P. Justus de Domo Calena, qui innumeris tum in vita, tum quoque in morte claruit miraculìs. Obierunt quoque (ut praefati sumus) hoc in eodem loco plures alii PP. ac FF. SS. communemque cum aliis sepulturam nacti sunt; quorum meritis, licet eorum nomina scripta tamen in libro vitae, nos lateant, plurimi a demonibus, a quibus miserrime torquentur, pro voto liberantur.

Delle Chiese distrutte.

24. La Chiesa di S. Leo, il di cui Sagro Corpo si venera nella Chiesa Collegiata di S. Martino di questa Diocesi, era posta nel Borgo di essa Terra, e in contrada detta volgarmente di S. Leo, che conduce alla Chiesa di S. Maria di Loreto. Dagli atti della Visita del 1564. apparisce, che fu ella conceduta per uso degli Albanesi, che abitavano in Casacalenda: al presente non se ne vede vestigio, e nel suo sito vi sta eretta una Croce di legno: i suoi beni, e ragioni sono uniti alla Mensa Arcipretale con i suoi pesi.

25. La Chiesa di S. Maria dell’Arco era posta in strada, che conduce a Cerro fecco, distante pochi passi dall’abitato in confine della Vigna del Dott. Domenico Petrarca: se ne vedono pochi vestigj, e parimente è unita alla Mensa Arcipretale.

26. La Chiesa di S. Pietro Apostolo era posta sopra un monte, chiamato Monte Calvario, distante dalla Chiesa di S. Maria di Loreto quindici passi in circa: Vi sono le sue vestigia, unita similmente alla Mensa Arcipretale, e suppongono que’ Paesani, che in questo luogo anticamente si celebrassero le fiere.