Pagina:Memorie storiche del Santuario di Castelleone.djvu/55

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rale dell’Imperatore ai primi di Giugno, venne subito dopo da Renzo Orfino Capitano de’ Veneziani, fautori de’ Francesi, stretto con numeroso esercito da forte assedio, e chiedeva Orfino la resa del Castello in nome del Re di Francia, sotto pena di saccheggio e di incendio al Paese, e di morte agli Abitanti.

Rifiutandosi a ciò gli Imperiali assediati, e minacciando egualmente ai Castelleonesi di metter tutto a ferro ed a fuoco, se avessero trattato di arrendersi, non sapevano questi a qual partito appigliarsi, e già prevedevano la totale loro rovina. Radunati perciò i Castelleonesi segretamente in Consiglio, Cristoforo Fiammeni, il più anziano di tutti, confortando i compagni; pel primo esclamò: “E perchè noi non ricorriamo a Maria, che ci ha dimostrata coi più evidenti segni la sua materna predilezione? Ella sarà il forte scudo, che ci difenderà dai nostri più fieri nemici; Ella sarà l’astro benefico, che ci guiderà in mezzo a tanti pericoli; a Lei dunque con preghiere,