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212 memorie storiche della città

la smisurata ambizione e ferocia di quel famoso tiranno, il quale tante altre terre e città aveva invase egualmente ed occupate.

La seconda invasione fu quella di Mastino dalla Scala avvenuta l’anno 1265, nella quale un fiero saccheggio soffrì la città di Trento, ed anche questa invasione non ad altra cagione dee attribuirsi che al desiderio ed alla brama di Mastino d’ingrandire la repubblica o città di Verona, di cui egli era capo, e di estendere e dilatare il suo dominio.

Lo stesso è da dirsi delle iterate invasioni fatte nei seguenti tempi da Mainardo Conte del Tirolo tratto pur egli dalla cupidità di dilattare i confini del suo paese coll’occupazione dell’altrui; se non che un’altra cagione ancora potè aver mosso il Conte Mainardo alle ostilità ed alle guerre contro il Vescovato di Trento. Già nel precedente secolo era invalsa in Italia ed altrove, ed erasi propagata e diffusa una nuova opinione o dottrina, secondo la quale le funzioni degli Ecclesiastici essendo puramente spirituali, nessuna autorità e nessun temporale dominio dovevano essi avere, nè alcun atto esercitare di sovranità sopra i popoli, ma ad esempio de’ Vescovi della primitiva Chiesa attendere unicamente ai doveri del sacro loro ministero. Questa opinione fu forse quella ancora, che spinse i Conti di Castelbarco, ed altri vassalli alle ostilità e rivolte contro i loro Signori i Vescovi di Trento. Le invasioni del Conte Mai-