Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento.djvu/71

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bus ....» Le guerre private, che i nobili si facevano, e le ostilità degli uni contro gli altri per particolari odj e rancori, o per contese intorno alle loro proprietà, erano sventuratamente frequenti in quei tempi, e generali e comuni a quasi tutti i paesi d’Europa.

L’anno 1375 li 7 Gennajo il Vescovo Alberto investì de’ loro antichi feudi Giovanni e Aliprando de Castro Clesii. Nello stesso anno 1375 il dì 7 Gennajo egli investì «Nobiles viros Franciscum q. Ser Marchesii de Caldesio pro se et procuratorio nomine Ser Cathelani q. ser Marchesii de Caldesio fratris sui .... de omnibus et singulis Feudis, et Bonis Feudalibus honorabilibus antiquis et rectis ....» Negli anni seguenti molte altre investiture feudali egli diede, tra le quali leggesi quella conceduta ai Signori di Madruzzo «de omnibus et singulis Feudis, et Bonis Feudalibus antiquis et rectis, que q. Nobilis Vir D. Azo q. Nobilis Viri D. Georii de Castro Madruccii Barbanus eorum usque ad finem vitæ suæ juste et pacifice possedit ....»

Egli ottenne l’anno 1389 li 3 Maggio un solenne diploma da Venceslao Re de’Romani e di Boemia, col quale vengono nuovamente confermate e rinnovate tutte le donazioni, e privilegi conceduti a’ Vescovi di Trento dai precedenti Imperatori, e singolarmente quello che riguarda le miniere d’oro e d’altri metalli, «et signanter, sono le parole del diploma, Aurifodinas, Argentifodinas, nec non