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68 memorie storiche della città

assediata per terra e per acqua, e dopo una lunga difesa presa da’ Veneti il dì 9 Maggio 1440, nel potere de’ quali rimase, perchè nella susseguita pace di Cremona dell’anno 1441 Riva colle sue pertinenze venne aggiudicata alla Repubblica. Il Principe Vescovo di Trento non intervenne a quel trattato di pace, nè punto acconsentì alla cessione di Riva; ma egli non aveva forze per ricuperarla, ed essa rimase in potere de’ Veneti fino al principio del secolo seguente, in cui dopo la famosa lega di Cambrai Riva colle sue pertinenze ritornò nuovamente, come diremo a suo luogo, in potere de’ Vescovi di Trento.

L’anno 1440 il nostro Vescovo Alessandro dal Papa Felice V. fu creato Cardinale, e Legato a latere per tutta la Germania, e Patriarca ancora d’Aquileia. Egli intervenne al Concilio di Basilea, da cui fu accolto con grande onore. Egli morì li 2 Giugno 1444 in Vienna, e fu ivi sepolto nella chiesa di S. Stefano. Egli governò con vigore e con gran senno il Principato di Trento, e molte utili leggi e regolamenti vi stabilì, tra i quali merita d’essere qui rammentata la sentenza da lui pronunziata nella lite, che agitavasi tra la città di Trento, e le ville chiamate interiori dall’una, e le ville o comunità chiamate esteriori dall’altra parte, cioè le comunità di Meano, di Civezzano, di Albiano, di Fornace, di Pinè, di Vigolo Vattaro, Bosenino, e Migazzone, e la comunità di Po-