Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/158

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per tutta la terra, ed essere perciò in facoltà di portare in perpetuo le distinzioni di laureato, con tutti i privilegi, onori, dignità, nobiltà, preminenze o prerogative di cui gli concediamo di poter godere, e dichiarandolo così creato, di pien diritto, vogliamo che gli possano competere tutti i privilegi concessi ai dottori e teologi per tutto il Romano Impero ed ovunque, di provvedere alla disciplina della morale e della religione, d’insegnare, spiegare, e professare teologici precetti, purchè osservi sempre e difenda la fede ortodossa e l’ecclesiastica disciplina, nè in alcun modo agisca contro la medesima, nè contro il sacro Romano impero, stando lontano da ogni cosa illecita ed inonesta. Le quali cose tutte noi confermiamo con tutte le forme e solennità di diritto, ed in ogni miglior modo per loro maggior forza e fermezza.

In fede e testimonianza di quali cose abbiamo ordinato e commesso, che vengano spedite le presenti signate di nostro proprio pugno, sottoscritte dall’infrascritto notaio o segretario, e munite dell’impressione del Nostro sigillo in una teca pendente dalle medesime per mezzo di cordoncino di seta di color bianco e ceruleo.

Date in Mombaldone li ventuno aprile nell’anno a partu Virginis millesimo, settecentesimo e sessagesimo settimo. »

Sottoscritto « Marchio Carolus Joseph de Carretto Comes Palatinus Cesareus et dominus Montisbaldoni.

Franciscus Antonius Peronus segretarius assumptus. »

Questa Laurea servì al signor D. Pietro Fecchini per potersi mettere al possesso di quest’arcipretura prima ed unica dignità del capitolo, come servì quella accordata al suo successore D. Carlo Ferreri in ambe leggi. Dimodo che nei libri parrocchiali apponeva questi la sua firma coll’aggiunta di I. U. D. usava il berretto dottorale e portava l’anello al dito.