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diocesi di Mondovì vacante per la morte di monsignor Vitale avvenuta li 11 maggio 1821, il canonico arcidiacono Gio. Batt. Accusani Acquese, eletto poi vescovo di Vigevano, dove morì.

Questo ristabilimento fu festeggiato dai canonici e dai cittadini come un fausto avvenimento per Ceva, si cantò tosto un solenne Tedeum nella collegiata, sulla di cui porta maggiore si leggeva la seguente iscrizione dettata dal nobile patrizio Luigi Bassi di Ceva, cultore esimio delle belle lettere e della patria storia.

Adeste o adeste Cives, hymnum canamus Domino. Insigne Canonicorum Collegium pluribus abhinc saeculis in Deiparae gloriam, majorum pietate excitatum (nuper heu temporum jactura jam jam prope sublatum) Karolus Felix numen praesens, votis indulgens in patrium decus restitutum jussit; salve o Regum optime salve, Ecquas tibi pro munere grates?


CAPO XXXIII.


Seconda soppressione della Collegiata.


Riavutasi quest’antica Collegiata dal colpo mortale che le fece per tanti anni menar una vita così precaria, qual si fu quella della soppressione francese, dovette dopo trentatre anni di nuova esistenza, riceverne un altro più terribile ancora, da cui forse non potrà riaversi più mai.

La Legge delli 29 maggio 1855, proposta dal Ministro Urbano Rattazzi, discussa tempestosamente nella Camera ed