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CAPO XLII.


Convento dei Cappuccini



Dopo aver parlato di conventi di cui più non esistono che rovine e reminiscenze, e che erano pure un gran lustro per la città di Ceva, passiamo a parlar dell’unico ancor vivente, ma di vita precaria, perchè colpito dalla legge di soppressione testè emanata.

Egli è questo il convento dei cappuccini situato sulla sponda destra di Cevetta fuori delle mura e vicino al borgo detto di S. Croce, per un’antica chiesa che ivi si trovava sotto questo titolo.

Questo convento deve la sua fondazione alla generosità della nobil dama Eleonora della Rovere vedova di Alfonso Spinola marchese di Garessio e Farigliano, la quale con istromento 4 settembre 1577, fece acquisto di ducento cinquanta tavole di terra, e ne fece dono ai Padri cappuccini che vi fabbricarono la loro chiesa e l’annessovi convento.

Mercè l’opera e la generosità dei fedeli, col concorso dell’amministrazione comunale si portarono a compimento questi sacri edifizi l’anno 1582. Il che si ricava dalla visita pastorale di Monsignor Peruzzi, il quale visitò questa chiesa li 6 marzo 1582 che trovò provvista di tutto il necessario, e che era stata costrutta circa tre anni prima. «Ecclesia ipsa a triennio citra vel circa constructa fuit pia largitione fidelium, et præsertim magnificæ comunitatis, et ecclesia bene se habet in omnibus