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Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/25

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CAPO IV.


Origine del Marchesato.


Non si può parlare dell’origine del Marchesato di Ceva senza risalire al celebre Aleramo, sul di cui conto tanto si disputò, tanto si scrisse e tanto hassi ancor luogo a far ricerche. Sono non poco discordanti gli autori che vollero indagare l’origine di questo celebre personaggio, e sarebbe difficile nell’oscurità del Medio Evo, di trovar documenti atti a rischiarar questo tratto di storia patria.

L’abate Gasparo Sclavo di Lesegno infaticabile archeologo non la perdonò a profondi studii e lunghi viaggi, e gravi spese per far tesoro di notizie riguardanti quest’Eroe, i suoi antenati, i discendenti. Scrutinò i R. Archivii di Torino, mentre era professore nell’Accademia militare, quelli d’Asti, di Brera in Milano, di Albenga, della Provenza, e di molti altri delle più antiche e nobili famiglie del Piemonte, e lasciò preziosi manoscritti che in gran parte trovansi a mie mani.

Questo scrittore fu molto stimato dal Moriondo, dal Grassi, e dall’abate Gazzera, e da tanti altri scrittori di storia Patria, che lo citarono con lode nelle loro opere e diedero alle stampe, non pochi dei documenti da esso raccolti.

Fra gli altri suoi manoscritti, trovasi un albero genealogico sulla famiglia di Aleramo, che merita d’esser qui fedelmente riportato.

Lo stipite di questo nobile casato, secondo monsignor Brizio, è un certo Guidone che si rese celebre in Italia, combattendo