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Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/251

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essere sua intenzione che il prodotto di detto legato vada in sollievo della Minervale che si paga dalla gioventù studiosa di questa Città1

Fra tanti illustri benefattori non vi mancò chi pensasse all’onesto collocamento delle povere figlie.

La più antica pia disposizione a questo riguardo si è quella del fu signor D. Ludovico Giogia di antica e patrizia famiglia Cevese, canonico delle Vigne in Genova, il quale con suo testamento delli 14 maggio 1485, legò alle povere figlie di Ceva un capitale che dà l’annuo interesse di fr. 112 cent. 90 da convertirsi in due doti annue a favore di due povere figlie, e da assegnarsi dalli Arciprete e Sindaco della Città e Priore e sotto Priore dell’Arciconfraternita di S. Maria.

Un’altra dote a favore delle figlie che nate in casa propria nella contrada di Valgelata contraggono matrimonio, si è quello di lire cento, fondato da certo Chiantabella di cui sono amministratori i fidicommissarii della Cappella di S.Carlo. Non si conosce l’atto di fondazione di questa dote, ma risulta da un decreto della Curia d’Alba, segnato monsignor Gerolamo Vida, celebre poeta latino, che esso fu anteriore al 1564.

  1. D. Pio Bocca Professore di Filosofia e di Rettorica e Canonico onorario, ultimo di sua famiglia antichissima e nobile di Ceva, cugino di Monsignor Giuseppe Bertieri Vescovo di Pavia sovra nominato, essendo la Bianca Bocca madre del Vescovo, sorella di Giuliano Pietro avo di D. Pio, morì li 3 di gennaio 1846.
    Alle cospicue elargizioni che fece in vita ed in morte si devono aggiungere gli abbellimenti fatti alla cappella della B. V. del Rosario nel Duomo, di patronato di sua famiglia, avendo fatto costrurre a Milano una bellissima statua grande al naturale di rame, ed una ricchissima e bella lampada d’argento.
    Lasciò stampata una bella orazione in morte di Luigia Pallavicini di Priola Marchesa Del Carretto di Lesegno. Torino 1818.
    Pietro, fratello di D. Pio, era Direttore dei diritti uniti del Regno di Napoli, e possedeva un ricchissimo medagliere greco-romano.    (A. B.)