Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/331

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che fossero in perpetuo fedeli e vassalli del vescovo e della chiesa d’Alba, furono esauditi i loro voti.

29. Ludovico per aver concesso nel 1380 l’investitura dei feudi di Scagnello e di Belvedere a Gherardo marchese di Ceva, ebbe in dono un cavallo con armatura completa pel cavaliere. (Cum armamentis equiti cataphracto necessariis).

30. Federico dei marchesi di Ceva pel tempo che occupò la sede vescovile d’Alba si disimpegnò con attività e con prudenza dei doveri pastorali.

34. Pietro IV decorò la sua cattedrale d’un tabernacolo d’argento dorato del peso di oncie 48, e li 11 agosto dell’anno 1392, investì del feudo di Battifollo i signori di quel paese, mediante l’offerta di un cavallo colle armature suddette.

32. Bonifacio IV decorò la mitra che gli guadagnarono i suoi meriti con la gemma di un’ottima amministrazione.

33. Francesco dei marchesi Del Carretto li 20 febbraio 1402 investì Giovanni marchese di Ceva del feudo di Battifollo e delle decime di Ceva e di Castellino.

34. Aleramo degli stessi marchesi Del Carretto fu spedito in legazione al sommo pontefice dal marchese di Monferrato. Ottenne nello stesso tempo al prevosto della cattedrale d’Alba la conferma del privilegio accordatogli dal pontefice Gregorio, di affidare a chi meglio credeva la custodia del diadema del regno di Tessaglia trasportato dalla Grecia e depositato nella sacrestia di detta cattedrale come si crede dai marchesi Paleologi. Ciò consta da un diploma datato dal Vaticano delli 19 dicembre che incomincia: Innotuit apostolatui nostro etc.

35. Francesco II l’anno 1413 cedette in feudo a Odone Roero il castello di Diano.

36. Giacomo vescovo d’Alba rifulse in sommo grado per le sue rare virtù.

37. Alerino Rambaldo Albense, nobile per nascita, ma