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da Alessandro VI di esigere su di tale chiesa e priorato annue prestazioni per sè e suoi successori. Rese più ampia e più elegante la cattedrale. Ristorò, ampliò ed abbellì il palazzo vescovile, non abbastanza decente, ed ottenne da Leone X che gli stessi mendicanti concorressero nelle spese. Morì nel 1524.

41. Ippolito Novello nipote ex fratre del suddetto Andrea, fu prima suo coadiutore, e poi vi succedette nel vescovado. Investì Giovanni Falletti dei feudi di Benevello, e di Borgomale, e cessò di vivere in novembre del 1530.

42. Antonio Molo da Casale per la troppo breve sua carriera episcopale, non potè mandare ad effetto quanto divisava.

43. Marco Gerolamo Vida da Cremona canonico Lateranese e poeta insigne, rinnovò l’investitura di Giovanni Falletti. Per comando del Sommo Pontefice accettò la direzione del monastero di S. Catterina. Nel 1635 ottenne che la chiesa di S. Catterina in Garessio fosse esonerata dalla cura d’anime, e resa di patronato della chiesa d’Alba, consacrò a Dio sacre modulazioni (organorum modulatus Deo sacravit).

Finalmente dopo aver dato molte prove del grande suo ingegno, ed aver governato la sua chiesa pel corso di trentadue anni; cessò di vivere li 27 settembre 1566 e fu sepolto vicino all’altare maggiore dalla parte dell’epistola1.

  1. Scrisse il Vida molte opere applauditissime tanto in verso che in prosa, sacre e profane.

    Le sacre sono:

    1.° Cristiados libri sex.
    2.° Hymni de rebus divinis.
    3.° Carmen pastorale in quo deploratur mors Iulii III.
    4.° Epicedion in funere Oliverii Cardinalis Caraphae.
    5.° Constitutiones synodales.
    6.° Martyrium S. Dalmatii.


    Le opere profane sono:

    1.° Scachia ludus.
    2.° Bombycum libri duo.