Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/337

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riebbe molte carte appartenenti alla sua chiesa; ristorò con magnificenza l’episcopio, e gli diede una forma molto più comoda e splendida, e l’anno 1644, sotto i di lui auspici, i padri Cistercensi scelsero il luogo di Farigliano per edificarvi un monastero. Collocò egli di sue proprie mani la pietra fondamentale d’una Cappella dedicata a S. Teobaldo patrono d’Alba. Nella sua prima visita pastorale fece dissotterrare in S. Stefano Belbo un insigne reliquiario; gli fu riferito essere antica tradizione, che in esso vi fossero riposti dieci denti di S. Benedetto abate, ed alcune ossa de’ Santi Mauro e Colombano, reliquie accordate dai sommi Pontefici ai monaci dell’Abazia di S. Gaudenzio, e che in occasione che di colà migrarono per maggior sicurezza, furono le medesime trasportate nel paese. Visitando il luogo di Monasterolo si portò alla chiesa campestre di S. Colombano, situata sulla vetta d’un alto colle dove si vedevano certe vestigia d’un antichissimo monastero già abitato dai Cassinesi. È fama che vi siano colà miniere di cristallo, come anche a Lisio delle altre di piombo e d’argento.

A queste notizie scritte dallo stesso monsignor Brizio, aggiungeremo quelle che si son potute raccogliere da buone fonti. Dal Dizionario storico, altre volte citato, risulta che fra Paolo Brizio, minor osservante fu eletto teologo della duchessa di Savoia, ed ebbe un’importante missione alla Corte di Spagna; che cessò di vivere in novembre del 1665.

Pubblicò alcune opere importanti per l’istoria Ecclesiastica dell’Italia, quali sono: Seraphicæ Subalpina D. Thomæ provinciæ monumenta regio subalpinorum Principi sacra. Torino, 1647

Dei progressi della Chiesa occidentale per sedici secoli. Carmagnola, 1648-50. Torino, 1652.

Tenne quattro Sinodi ma il più importante si è quello tenuto li 19 febbraio 1658, intitolato Synodus quarta Historialis S. Albensis Ecclesiæ, stampato in Carmagnola lo stesso anno da Bernardino Colonna.