Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/343

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62. Giovanni Battista Pio Vitale da Mondovì, la di cui memoria si conserverà indelebilmente nel mio cuore venerata e cara, perchè ricevetti da lui gli ordini sacri, e prove incontrastabili di sua benevolenza, fu consecrato vescovo d’Alba li 26 ottobre 1791.

Volgevano tristi e tempestosi i suoi tempi, ed ebbe molto a soffrire dai partigiani della rivoluzione francese. Nel 1803, fu soppressa la diocesi d’Alba ed aggregata a quella d’Asti. Monsignor Vitale fu traslato alla sede di Mondovì sua patria, dove morì li 11 maggio 1821, con ragione compianto da ogni ceto de’ suoi concittadini e diocesani.

La città di Ceva, passò anch’essa in allora alla diocesi di Mondovì a cui trovasi tuttora aggregata1.


Paesi sui quali estendevasi la giurisdizione
marchionale di Ceva.


BAGNASCO. Paese di considerazione, con una popolazione di 2m. anime è situato in un’amena e fertile pianura sulla sponda sinistra del Tanaro. A tramontana di Bagnasco si vedono ancor le rovine d’antico castello, che si crede essere stato costrutto dai Saraceni.

  1. Monsignor Vitale si trovò al celebre congresso di vescovi in Parigi. Napoleone I ne prese il più favorevole concetto, e quando spedì il conte Lavienville a prefetto della Stura, parlando di monsignor Vitale gli disse: Lorsque vous irez à Mondovì vous voirez un ange. Veramente la sua fisonomia, i suoi modi gentili, e la dolcezza del suo carattere, non che la sua pietà avevano dell’angelico.