Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/345

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Canaveri nell’ottobre del 1753, cessò di vivere li 8 gennaio 1811, legando ai poveri di Vercelli tutti i suoi averi. Non lasciò questo prelato alcuna memoria di sè in Bagnasco sua patria dove per parte di persone a lui avverse ricevette dimostrazioni tali da alienare l’animo suo dal beneficare la sua patria; e per tacere d’altri sfregi fatti alla pia dignità basti il rammentare quello di cui serbasi tuttora in Bagnasco una viva memoria. Una persona prepotente e facoltosa che lo prese specialmente di mira provide d’una nuova campana la chiesa di santa Margherita e fece apporre su quella quest’infame iscrizione dopo che ebbe notizia della sua morte: Cane, cane vere non più Te Deum, ma miserere; alludendo così al Te Deum, che il Canaveri faceva cantare con solenne pompa ogni qual volta che Napoleone Bonaparte suo benefattore riusciva vincitore dei suoi nemici. Quest’infamia però con cui si cercava di denigrare la riputazione dell’illustre prelato, anche dopo sua morte fu fatta cancellare da monsignor Vitale Vescovo di Mondovì con ordinare che fosse rifusa la nuova campana e fu tolta così l’insolente iscrizione.

L’altro mitrato che onora tuttora la sua patria di Bagnasco si è monsignor Modesto Contratto vescovo d’Acqui. Abbracciata da giovane la religione dei Francescani Cappuccini si distinse ben tosto pei suoi talenti e fu promosso a cariche cospicue dell’ordine suo.

Fu vantaggiosamente conosciuto da S. M. Carlo Alberto in occasione specialmente che con zelo veramente apostolico e caritatevole assistette alle lunghe agonie di S. M. Carlo Felice, per il che fu destinato all’antichissima e cospicua sede d’Acqui che regge tuttora con singolare prudenza ed apostolica sollecitudine rendendo felici i suoi diocesani mercè le sue generose largizioni e zelo infaticabile1.

  1. Qui si mettono alcune notizie per illustrare maggiormente la storia di questi paesi;

    Bagnasco. Dopo i €Ceva l’ebbero in feudo i Del Carretto; nel 1512 per-