Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/43

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Scagnello, il castello di Nuceto, il castello di Battifollo, Malpotremo, Perlo, il castello di Bagnasco, Massimino, Murialdo, colle decime, prestazioni e diritti che il signore Bonifacio lor padre sembrava avere, (habere videbatur) nella valle di Cossaglia, sino alle sommità delle Alpi, e nella villa della Torre, di S. Michele, di S. Paolo e di Lesegno, i quali castelli sono ora posseduti dal signore Oberti di Monteacuto, i diritti su Priero, Garessio, Poggiolo sino a Nava, ed in Vignolio, i dritti in Pamparato, nei Casali di Priola, di Malpotremo ecc., e tutto quanto si contiene nei confini di detti luoghi e ville. Sono coerenti a questo lotto il signor marchese Guglielmo per la sua parte, il signor Ugo pel marchesato di Clavesana, ed i signori marchesi Enrico e Bonifacio per le loro porzioni infradescritte, il Tanaro e la Bormida, la quale porzione come sopra ordinata di comune consenso e volontà dei predetti fratelli del Vasto, toccò al signor Anselmo e si è denominato marchesato di Ceva.»

La quinta parte toccò al marchese Bonifacio, e fu denominato marchesato di Cortemiglia.

La sesta al marchese Enrico, e si denominò marchesato di Savona.

La settima toccò al signor Oddone Boverio, e si chiamò contado di Loreto.