Pagina:Memorie storiche di Arona e del suo castello.djvu/105

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e del suo castello - libro quarto 91

Continuava ad essere castellano del forte nel 1489 il già nominato Pierrino de' Sardi da Sezzè, come ebbimo luogo a vederlo descritto fra le persone presenti alla traslazione fattasi alli due giugno di questo medesimo anno dei corpi de’ santi Gratiniano e Felino, allorchè nelle memorie dell'abbazia de’ Benedettini abbiamo riferiti i particolari di questa solenne funzione; e se per cagione di lei quest’anno è memorabile nei fasti di Arona, lo è di più ancora per vedersi da quest’epoca in poi non più accennato, come per l’addietro, colla denominazione di semplice terra, ma qualificato per borgo, e distinto con un’insigne pretura. Da ciò però non si deve credere, che prima di quest’epoca fosse un luogo meno commendevole, e non avesse la sua particolare giudicatura. Il di lei giudice si eleggeva ogni due anni dall’abbate e monaci Benedettini, come da loro nominavansi i consoli o sindaci del comune; e sino all’anno 1394 circa esercitò il giudice le sue funzioni in luogo destinatogli nello stesso monastero, come si disse all’anno 1212. Da questi fatti, che portavano un certo interno sistema, eravamo sul punto di congetturare, che a quest’epoca si riferisse la compilazione degli statuti locali, le di cui copie manoscritte tuttora esistenti non portano alcuna data, come si suppone che eguale sia stato l’originale, se avventurosamente nel volgere le carte dell’abbazia dei Benedettini non ci fosse riescito di scorgere nella giù riferita pergamena data ai due di gennaio 1319 con cui l'abbate Martino da Bovirago in virtù dei pieni poteri feudali, ha eletto li consoli e credenziarii di Arona per qualche medesimo anno, molti nomi fra gli eletti i quali si trovano anche descritti nel proemio degli statuti, e che concorsero alla