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Pagina:Memorie storiche di Arona e del suo castello.djvu/54

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40 memorie storiche di arona

circa il pagamento di frutti, fitti o livelli, giacchè il Padre Zaccaria, che ne fa cenno, tace l’oggetto che ha provocato tale sentenza. Sotto di questo medesimo abbate si introdussero inoltre varie regole per l’economia ed amministrazione interna ed esterna: del monastero, che era giunto al segno di una ricchezza e di un potere imponente. Nella carta capitolare istessa con cui vennero stabiliti cotesti regolamenti d’amministrazione, data alli 7 febbraio 1259, si ritrova la prima memoria dell'esistenza in Arona dei corpi de’ santi Fedele e Carpoforo; ivi ad honorem Dei Patris omnipotentis, et beatorum sanctorum Gratiniani et Filini, Carpofori et Fidelis jacentium in dicto monasteri; pare quindi prezzo dell’opera il dare qualche lume in compendio sull’origine di questi santi, e sulla loro traslocazione a questo paese, almeno per quanto ne scrissero gli autori.

Nacquero da illustre schiatta i nostri santi Fedele e Carpoforo, ed illustri cariche militari si raccoglie abbiano coperto, quando suscitatasi da Massimiano la fiera persecuzione dei cristiani, movendo egli dal suolo romano (di cui si credono nativi questi santi) per recarsi nelle Gallie onde eseguire l’uccisione de’ Tebei, si rifuggirono a Milano, cercando le traccie di sant’Alessandro, loro coetaneo, che fu in quei momenti martirizzato come attenente alla legione Tebea. Dispersi i nostri santi nelle vicinanze di Como, é colà inseguiti dai soldati di Massimiano, vennero tratti a morte in quelle spiagge, e sepolti negli stessi luoghi in cui subirono il martirio. San Fedele, stato lunghi anti dimenticato, fu per opera del vescovo Ubaldone, ai 13 di giugno 964, trasportato in Como alla chiesa di sant’Eufemia, la quale dipoi prese