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52 memorie storiche di arona

La natura di questa decima, ossia canone, che si esigeva dai monaci in questi tempi sui fondi del territorio di Arona, era piuttosto. un avanzo degli antichi canoni e ricognizioni feudali primitive; che una vera decima. Le ragioni che mi muovono a così opinare sono le seguenti: 1° La tenuità del prezzo per cui si affittavano dai monaci le stesse decime a fronte anche del maggior valore della ‘moneta in quei tempi corrente; 2° che sotto i monaci non consta quali frutti fossero affetti a decima, se tutti indistintamente, od una sola parte di essi; 3° che sotto ai monaci non si riscontra la prescrizione di esigere in ragione di uno per ogni quindici de’ frutti dei terreni denominati sotto roggia, e di uno per ogni trenta per quelli chiamati sopra roggia; e fu solamente sotto la reggenza dei Gesuiti che si è, introdotta tale consuetudine 1. Qualunque però possa essere stato il principio che abbia dato luogo a tale consuetudine, egli è certo che sino dai primi anni i Gesuiti con tale metodo di esigere ridussero le antiche prestazioni o canoni a vera decima, e come tale in seguito la alienarono, e dalle loro alienazioni, che constano dai documenti che si citeranno in avanti, derivò successivamente la ragione di decima nei parrochi di Arona.

Prima di passare alla relazione degli eventi accaduti in epoche più vicine alla novella casa Gesuitica, crederei mancare ad un sacro dovere se a questo luogo omettessi di far menzione del nostro concittadino e specialissimo

  1. Questa divisione di territorio è stata fatta perchè la maggior parte dei terreni coltivi di migliore qualità è situata appunto sotto il canale della roggia de’ molini, derivato dal torrente Vevera. Gli altri terreni quotati all’uno per ogni trenta stanno superiormente al detto canale, e sono per lo più vigneti, che costituiscono circa la metà del territorio.