Pagina:Memorie storiche di Arona e del suo castello.djvu/79

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e del suo castello - libro terzo 65

Erlembaldo Cotta, capitano del popolo milanese, che aveva preso a combattere la simonìa e l’incontiuenza dei preti, e che come campione della chiesa venne poscia ascritto al numero dei Santi, portatosi con poderosa armata d’ogni pesi fornita a poca distanza del paese, pretese e conseguì il corpo di Arialdo, che dopo il martirio era stato nascosto nelle Rocca, e venne da lui con grande pompa e venerazione trasportato a Milano 1 Alli 25 di maggio del 1085 morì in Arona Tealdo Castiglione arcivescovo di Milano, esule dalla sede, che si era quivi ritirato come terra appartenente a quell’arcivescovado, ed è stato sepolto nel monastero dei Benedettini: et ibi sepultus est Tealdus archispiscopus mediolanensis anno Domini 1085 2. Lo scrittore Pietro Paolo Bosca nelle sue note al martirologio ambrosiano, al primo di giugno dice, che nell'anno 1695, nel gettare le fondamenta di un muro di fortificazione di Arona si trovò il cadavere di questo arcivescovo 3. Ma come va la cosa! Un arcivescovo, padrone anche nel temporale di Arona, non essere sepolto in una chiesa, o per lo meno in un cinto sacro o religioso? Tealdo non lo poteva essere sicuramente perchè scismatico e scomunicato; voglio bensì credere che sarassi il suo cadavere rinvenuto dentro il cinto del monastero in occasione di qualche fabbricazione interna del medesimo, e non già esteriormente nell’occasione dal suddetto Paolo Bosca rimarcata, perchè nè nell’anno 1695, nè posteriormente è stato gettato alcun muro di fortificazione nè dentro, nè fuori di quel chiostro.

  1. Puricelli in Vita S. Erlembardi, ed il Giulini sopracitato, tom. IV, pag. 108 a 118.
  2. Bonaventura Castiglioni: De Gallorum insubrum antiquis sedibus.
  3. Giulini sopracitato, tom. IV, pag. 259.