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154 | MEMORIE STORICHE |
XLI. Più difficil cosa è l’annoverar le pitture di Lionardo; e più ancora i suoi disegni. Egli dipinse sul muro, sulla tavola, sulla tela, e sulla carta. Comincerò dalle prime.
Frale pitture tutte di Lionardo tiene il primo luogo il Cenacolo delle Grazie, di cui abbastanza s’è ragionato[1]; come rammentaronsi i ritratti dipinti sull’opposta parete di Lodovico e Beatrice, e de’ loro figliuoli[2]; e la figura del Salvatore che venne dopo pochi anni distrutta, perchè dipinta sopra una porta che si volle dilatare[3].
Alla Canonica di Vaprio in casa de’ Melzi dipinse il proprio volto sul fianco d’una finestra[4]; e in Vaprio la gigantesca immagine di Maria Vergine, che tuttora vi s’ammira, nella cospicua casa de’ Melzi medesimi[5]. Le dipinture da lui fatte nel Castello di Milano[6] furono, al riferire dell’Arluno, tutte distrutte nel 1499.
Abbiamo pur notizia che a Roma una pittura a olio sul muro abbiaci lasciata in S. Onofrio rappresentante la B. Vergine col