Pagina:Memorie storiche su la vita gli studj e le opere di Lionardo da Vinci.djvu/169

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158 MEMORIE STORICHE

egli ebbe perfezionata la sua maniera di dipingere, perdendo quella secchezza ch’è ne’ suoi primi lavori. Questa rinomata donna è quì dipinta come nel primo ritratto fattole dal Vinci medesimo ne’ tempi della fiorente sua giovinezza; ma in vece della cetra essa sembra tenere colla mano una piega della veste; la stessa è la fisonomia, se non che quì mostra un’età fra i 30 e 40 anni, che aver doveva al finir del secolo xv. Già osservammo che Lodovico seguitò ad esserle amico anche dopo il matrimonio; onde non è maraviglia che Lionardo abbiale fatto un altro ritratto.

Di questa bella amica del Moro un bel ritratto (di cui poi fecesi una santa Cecilia) o di mano di Lionardo, o di valente suo scolare, vedesi presso il cel. Prof. Franchi.

Una tavola veramente bella, rappresentante S. Catterina con due angioletti possiede l’eccellente nostro pittore e mio collega Appiani, la quale già da oltre un secolo come pittura di Lionardo sta nella sua famiglia. Oltre il vedersi in essa tutta quella esattezza di disegno ch’è propria del Vinci, v’è pure quella morbidezza, e quella grazia, che di rado nelle sue tavole s’incontra.

Il C. Giacomo Sannazzari, che raccoglie quanto può di più pregevole dei bei monumenti dell’arte, ha del Vinci due belle teste, ed una bella Venere ignuda in piccol quadretto.

Un Angiolo in atto d’annunziare Maria Vergine che vedesi in casa Anguissola, da