Pagina:Memorie storiche sulla città Sabazia ora Lago Sabatino.pdf/65

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commendabili per la loro esimia pietà, e per le tante e segnalate beneficenze usate in ogni tempo verso quel paese pel corso di 200. anni circa che ne furono padroni tanto benemeriti. Era sul punto di chiudere questo tratto di storia, quando mi sono rammentato che un compilatore ancora della Biografia universale si è presa la cura di riportare nella medesima che Marco Porzio Catone avea scritto de Orig. Urbium Italiae. Quante metamorfosi hanno mai sofferto i manoscritti di quell’illustre e dotto Romano! Però l’avveduto lettore conoscerà bene esser pur questo uno dei seguaci dell’Annio, e per conseguenza indegno del pari che gli altri di quella buona fede, che avrebbe meritato se avesse seguito la sana e retta opinione di tanti uomini letterati, che hanno rigettato e riprovato affatto i Commentarj dell’autore Viterbense, ed hanno dichiarato lui in faccia a tutta la repubblica letteraria per un vero sognatore, un romanziere e un bugiardo. E per meglio persuadersi ancora di questa importante verità prego il benigno lettore dare una occhiata all’Itinerario, ossia nuovissima guida de’ Viaggiatori in Italia compilato per cura di A. L. presso Eppimaco e Pasquale Artaria in Milano, ed ivi al luogo in cui parla di Viterbo, dopo la notizia delle più celebri rarità di pitture ed altro, troverà segnate queste parole,. Noi non ricorderemo che il celebre Domenicano Frate Annio uomo ingegnosissimo ed elegante, ma tal sognatore ed inventore nel fatto delle origini storiche dei luoghi, che non vi volle meno di quasi tre secoli a rilevarne le visioni e le imposture, Ne vogliamo di più? Giova qui dunque ripetere che M. Catone Porzio non essendo stato mai l’autore di quelle opere, che con tanta falsità e riprovazione riportò l’Annio ne suoi Commentarii non si possono ammettere se non quelle che vengono riportate da Aulo Gellio sull’autorità di Plinio, cioè de Re rustica, de Orig, urbium Latii, et orationes quasdam. Trattasi qui di un Aulo Gellio scrittore antichissimo, dottissimo e fedelissimo ne’ suoi scritti, il quale vivendo in tempo dell ’ Imperatore Antonino Pio era pienamente informato dei veri manoscritti di Catone, e perciò merita tutta la fiducia a preferenza di quei pochi, che hanno seguito l’Annio nella maniera qualunque si riguardi o ingannato, o credulo, od impostore, bastando a gloria di un Aulo Gellio l’espressione di S. Agostino lib. de Civit. = Vir elegantissimi eloquii, et multae ac facundae Scientiac. = Uno stretto dovere però mi chiama a fare solenne e sincera protesta che tali miei rilievi non tendono punto a fare oltraggio alla città ducale di Bracciano, per la quale nutro e nutrirò sempre quei riguardi che merita, e per la quale professo alta stima e singolare attaccamento. Non hanno questi altro scopo, che quello soltanto di smentire ciò che erasi fin qui creduto vero, e che in realtà non aveva se non