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che il Principe sia stato nelle provincie d’Italia, e forse in questa medesima nostra regione a compiere l’atto solenne. Per tal guisa notisi come ogni particolare concorre a rendere più sublime l’espressione del quadro.

Analogamente, quale un simbolo della fecondità sembra debba intendersi l’altra figura muliebre dalla cornucopia piena di frutta, giacchè in molte medaglie la si vede così rappresentata1; sebbene il Montfauçon2 dica che soltanto sulle medaglie delle imperatrici la si veda scolpita, per non essere stata compresa la fecondità nel novero dei numi.

Si potrebbe obbiettare però che tal simbolo nelle citate medaglie è accompagnato da figure di fanciulletti; ma nel nostro quadro sarebbe stato un pleonasmo, essendovi già i due pargoletti poco innanzi la figura in quistione.

Dopo tutto ciò non concedo neppure che quel guerriero che io raffiguro per Marte possa essere Adriano, il cui fedele ritratto abbiamo già veduto ed ammirato nel quadro XVIII, e rivedremo in altri due ancora. Egli è rappresentato nel nostro monumento sempre dall’aspetto giovanile, aitante, dal collo lungo, della barba molto corta, crespa, ma non irsuta, dai capelli ricci, corti, non lunghi e negletti come li porta il guerriero del presente quadro, e dal naso aquilino, non camuso.

Se poi sotto le sembianze delle tre figure allegoriche muliebri si ascondano Piotina, Marciana e Sabina, cioè la moglie, la sorella e la pronipote di Traiano io non discuterò. Solamente osservo che, se queste tre auguste donne debbansi o possansi ravvisarvi, convien supporre che Plotina sia la figura d’Italia, perchè a Lei spettava il posto più convenevole ed una parte più nobile del quadro.

E, poichè ho accennato che nell’arco di Costantino evvi un quadro con lo stesso soggetto dei fanciulli alimentari, mi corre l’obbligo di far notare la grande differenza che passa tra quello e il quadro presente del nostro monumento. Mentre in quello di Roma io trovo povertà di composizione, per essere le figure si-

  1. Pedrusi, op. cit. Tom. IV. tav. IV. fìg. VIII. E Montfauçon. op. cit. Tom. I. tav. CCVI. fig. 1, 2, 3 e 4.
  2. Luogo ultimo citato pag. 333.