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mento musicale primitivo di sua invenzione; di più non lo si ritrova scolpito in sembianza totalmente umana. Per contrario Silvano è raffigurato talvolta con l’intero corpo umano, come nel nostro monumento vedesi e nel Montfauçon1; ed a somiglianza di Pane reca in mano un ramo di pino o di cipresso con il relativo frutto. Veramente Pane dovrebbe portare un ramo di pino e Silvano quello di cipresso, l’albero a lui sacro, nel quale egli mutò il suo diletto fanciullo Cipresso, di cui ammazzò il cervo2; Virgilio3 disse:

Et teneram a radice ferens Sylvane cupressum.

Ma, come nei citati esempii del Montfauçon, talfiata lo si trova che reca un ramo di pino con le pine attaccate.

Nel nostro quadro egli è scolpito di forme molto virili, maturo, ma non vecchio come vien descritto da Pomey4, nè così basso della persona, come lo stesso autore vorrebbe. Ha folti e ricciuti così la barba come i capelli, ricinti di un serto di pino o di cipresso. Una pelle di capra o di cervo gli covre tutto il corpo, e un lembo ne scende sin quasi sopra il ginocchio sinistro, mentre la testa di detto animale gli pende sul petto dallo stesso lato sinistro. Con la mano manca sostiene un grosso ramo di pino, portante due pine. Ai piedi ha una calzatura affatto simile a quella di Diana. Egli pure rivolge il guardo verso la figura distrutta.

Le bellezze di questo Silvano risiedono principalmente nella perfetta scultura della testa, nella squisita notomia del ginocchio e della mano sinistri, che son le parti più appariscenti.

Alla destra di Diana è scolpita Cerere. La vedemmo altra fiata nel quadro XIX; ma questa volta ha qualche variazione. Qui, come allora, ella è raffigurata aitante della persona, pur venerabile, con la sua veste lunghissima, stretta dal cingolo alla vita e rimboccata due volte al di sotto delle anche; pur con la face

  1. Op. cit. Tom. I. pag. 173 e seg. tav. CLXXVII, fig. 1, 2 e 3.
  2. Opere e luoghi ultimi citati.
  3. 1, Georgica.
  4. Pantheum Mythicum, pag. 201.