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256 via egnatia—ponticello

traslazione in Benevento delle ceneri di S. Mercurio Martire1 è detto ponticulus structura veteri fabricatus; la quale espressione ci attesta tanto l’antichità del nome che quella della costruzione. E nel diploma del principe Arechi di riconferma delle concessioni precedenti al Monastero di Santa Sofia, parlandosi di uno dei fondi donati, dicesi2: »Seu et quod comparavimus in Ponticello casas cum curtibus suis de Egypto filio quoddam Gerduni que est inter duas vias, una via que vadit ad S. Marcum3 et alia via que vadit ad S. Valentinum4.....»

Oltrepassato Ponticello, la via cominciava a salir ad occidente la mezzacosta della collina che scende al Calore, per ridiscenderla di nuovo sul lato di settentrione sino a raggiungere il detto fiume a Ponte Valentino, poco a monte della confluenza col torrente Tammaro.

Il Ponte Valentino, a tre luci ed a schiena nel mezzo, è dei bassi tempi. Borgia5 ritiene che questo nome gli spetti non perchè sia stato costruito o restaurato dall’imperatore Valente, ma per essere esistita ad esso contigua una chiesetta dedicata a S. Valentino. E di vero una chiesa esisteva in quella contrada, facendone parola il diploma di concessione di Arechi al Monastero di Santa Sofia nel passo riportato or ora da me parlando di Ponticello. Ed è proprio la via Egnazia quella cui ivi si accenna: alia via que vadit ad S. Valentinum. Questo ponte anche da Falcone e da Pietro Diacono e chiamato di S. Valentino; poi col tempo gli rimase solo il Valentino. Ad ogni modo il ponte non è l’antico che doveva servire al passaggio della via Egnazia; forse al primo fu sostituito il presente, altri ruderi non scorgendosi in quelle vicinanze.

Appena cavalcato il fiume Calore, la via abbandonava la valle omonima, e prendeva a salire la sponda sinistra del torrente Tammaro6, per portarsi alla prima stazione, a dieci miglia da Bene-

  1. Borgia, op. cit. tom. 1. pag. 227.
  2. id.id.pag. 291. L’ortografia è autentica.
  3. Questa chiesa esisteva al disotto dell’attuale camposanto.
  4. Quest’altra chiesa era nelle vicinanze del ponte omonimo sul Calore.
  5. Op. cit. tom. 1. pag. 291 e 292, in nota.
  6. Corcia (op. cit. tom. 1. pag. 327) ritiene che questo nome, il quale del