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del castello medioevale 481


Sulla parete destra dell’androne che dal lato di mezzodì fa entrare dal campaccio, ossia campo aperto, al cortile scoverto del Palazzo, attuale residenza dei Prefetti, si legge la iscrizione che ricorda la edificazione del Castello. È in caratteri franco-galli, ed è la seguente:

ANNO DNI: MCCCXXI TPE DNI Iohis. P.P. XXII ICEPTV FVIT HOC
CASTRUM QUOD COSTRVI FECIT VEN VIR DNS GUILLS D. BĄLAETO
RECTOR BENEVENTI ET CAMPANIE SEDE APLIC APD ĄVINIONE
EXISTETE.

Il Castello ricevè molto danno dai tremuoti del 1668 e del 17021; e una lapide, apposta in alto della facciata settentrionale, ricorda i restauri apportativi. Essa dice così:

CLEMENS XI. PONTIF. MAXIMVS
ARCEM HANC
A IOANNE XXII EXSTRVCTAM
TEMPORVM INIURIA LABEFACTAM
RESTAVRAVIT
ANNO MDCCIII.

Altri restauri vi apportò Stefano Borgia, l’autore delle Memorie Istoriche della Città di Benevento, il quale fu Governatore di questa Città, come è dimostrato dalla lapide esistente in alto sulla facciata di mezzodì:

SEDENTE CLEMENTE XIII. P. M.
ARCEM HANC VINDICEM NEFARIORVM
AC MANIFESTORVM SCELERVM
STEPHANVS BORGIA GVBERNATOR
AERE PONTIFICIO RESTAVRARI CVRAVIT
ANNO MDCCLXII.

  1. Come ricavasi da una descrizione manoscritta di quel tremuoto, contenuta nel volume Miscellanea della Biblioteca Arcivescovile di Benevento. È intitolata: Effemeride del nono orribil tremuoto accaduto nella città di Benevento martedì 14 Marzo 1702, descritto dal Sig. Domenico Ant. Parrino, etc.