Pagina:Meomartini - I monumenti e le opere d'arte della città di Benevento.djvu/75

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arco traiano 53

tile ai dotti che agli artisti. Le incisioni dei quadri contenute in essa non sono sufficienti a fermare l’occhio dell’uomo dell’arte, che vuol vedere nelle linee del disegno la veridicità dell’asserto, più che nelle declamazioni altrui, perchè il gusto proprio è larga parte del sentimento artistico; e in fatto di gusto, come altri disse, generalmente si parla molto e si ragiona poco.

Fra gli Archi ad un sol fornice questo è il solo che abbia tanta copia di sculture; imperciocchè quello di Tito non ha che i due quadri nell’interno del fornice, il quadro dall’apoteosi di quest’Imperadore nel mezzo del lacunare dell’arcata, le figure delle serraglie, quelle dei timpani e quelle del fregio. Gl’intercolunnii laterali ne son privi, non contenendo altro che un riquadramento per parte a forma di finestra, che Selvatico stima «sieno tutt’altro che leggiadri con quella tavoletta a guisa di cartello da cui stanno gravati.» E quello a Traiano in Ancona, tranne il busto di questo Principe nella serraglia, non contiene altra scultura; e soltanto ha, fra gl’intercolunnii laterali, due per banda di quei riquadramenti, ma più bassi, che si rattrovano nell’Arco di Tito.

Melani osserva che le sculture dell’Arco Traiano a Benevento si citino fra le più distinte della scultura romana. Quatremère de Quincy dice che i bassorilievi dei quadri nei fondi dell’attico sieno del medesimo gusto di quelli dell’Arco di Costantino, e «non inferiori a quelli di Roma per la bellezza della disposizione, la grandiosità dello stile e la saggia arditezza dell’esecuzione». Selvatico opina che quei dei fronti degli intercolunnii sieno di qualche pregio, e quelli dell’attico fra i migliori saggi della scultura Romana.

Con poco divario, questo è quanto appena ne dicono gli scrittori di cose d’arte.


8.° considerazioni sulla scultura e sui bassorilievi in genere,
e su questi dell’arco di benevento in ispecie


Gli intendenti di arte rilevano i caratteri differenziali che distinguono la scultura e i bassorilievi Greci da quelli Romani. Lo scalpello Greco, essi dicono, idealizzò le forme del corpo umano