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atto primo | 109 |
mi svelse dalle labbra
un comando crudel; ma, dato appena,
m’inorridí. Per impedirlo io scorro
sollecito la reggia, e cerco invano
d’Artabano e di Dario.
Mandane. Ecco Artabano.
SCENA IX
Artabano e detti.
Artabano. Signore.
Artaserse. Amico.
Artabano. Io di te cerco.
Artaserse. Ed io
vengo in traccia di te.
Artabano. Forse paventi?
Artaserse. Sí, temo...
Artabano. Eh! non temer: tutto è compíto.
Artaserse è il mio re; Dario è punito.
Artaserse. Numi!
Mandane. Oh sventura!
Artabano. Il parricida offerse
incauto il petto alle ferite.
Artaserse. Oh Dio!
Artabano. Tu sospiri? Ubbidito
fu il cenno tuo.
Artaserse. Ma tu dovevi il cenno
pivi saggiamente interpretar.
Mandane. L’orrore,
il pentimento suo
dovevi preveder.
Artaserse. Dovevi alfine
compatire in un figlio,
che perde il genitore,
de’ primi moti un violento ardore.