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276 ix - demetrio


fu questo crin ch’ora è canuto e raro;

e allora, oh etá felice!
non con tanto disprezzo
al consiglio de’ saggi
la stolta gioventú porgea l’orecchia.
Declina il mondo, e peggiorando invecchia. (parte)

SCENA IX

Olinto e Barsene.

Olinto. Per appagar la strana

senile austeritá, dovremo noi
cominciar dalle fasce a far da eroi?
Barsene, altri pensieri
chiede la nostra etá. Dimmi se Olinto
vive piú nel tuo core.
Barsene.   Eh! che tu vuoi
deridermi, o signor. Le mie cangiasti
con piú belle catene:
alla regina sua cede Barsene.
          So che per gioco
     mi chiedi amore;
     ma poche lagrime,
     poco dolore
     costa la perdita
     d’un infedel.
          A un altro oggetto,
     che tu non sai,
     anch’io l’affetto
     finor serbai,
     e in sí bel foco
     vivrò fedel. (parte)