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144 | xviii - attilio regolo |
M’avvilisco, m’abbandono;
e son degna di perdono
se, pensando a chi la desta,
incomincio a disperar. (parte)
SCENA XI
Barce sola.
Che barbaro destino
sarebbe il mio, se Amilcare dovesse
pur di nuovo a Cartago
senza me ritornar! Solo in pensarlo
mi sento... Ah! no: speriam piuttosto. Avremo
sempre tempo a penar. Non è prudenza,
ma follia de’ mortali
l’arte crudel di presagirsi i mali.
Sempre è maggior del vero
l’idea d’una sventura,
al credulo pensiero
dipinta dal timor.
Chi stolto il mal figura,
affretta il proprio affanno,
ed assicura — un danno,
quando è dubbioso ancor.