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320 x - issipile


semplice tanto? Ad atterrirmi inventa

argomento miglior.
Rodope.   Credimi, fuggi.
Ti perdi, se disprezzi
la mia pietá.
Learco.   La tua pietade ancora,
perdonami, è sospetta. Esser tradita
da me supponi, e nella mia salvezza
t’interessi a tal segno? Ah! mal si crede
una virtú che l’ordinario eccede.
Rodope.   Perché l’altrui misura
     ciascun dal proprio core,
     confonde il nostro errore
     la colpa e la virtú.
          Se credi tu con pena
     pietá nel petto mio,
     credo con pena anch’io
     che un traditor sei tu. (parte)

SCENA VII

Learco solo.

Eh! ch’io non presto fede

a fole femminili. Ad ogni prezzo,
del tessalo Giasone
si disturbin le nozze. Armata schiera
di gente infesta a’ naviganti, e avvezza
a viver di rapina, appresso al lido
attende i cenni miei. Di questa reggia
ogni angolo m’è noto. Ascoso intanto,
da quel che avviene io prenderò consiglio.
Si sgomenti al periglio
chi comincia a fallir. Di colpa in colpa
tanto il passo inoltrai,
che ogni rimorso è intempestivo ormai.