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32 vi - semiramide
Mirteo.   Saper desio

qual core in seno ascondi.
Semiramide. Spiégati.
Mirteo.   Non tacer.
Semiramide.   Parla.
Mirteo.   Rispondi.
Ircano.   Saper bramate
          tutto il mio core?
          Non vi sdegnate;
          lo spiegherò.
          Mi dá diletto
          l’altrui dolore;
          perciò d’affetto
          cangiando vo.
               Il genio è strano,
          lo veggo anch’io;
          ma tento invano
          cangiar desio:
          l’istesso Ircano
          sempre sarò. (parte)


SCENA V

Semiramide e Mirteo.

Mirteo. Vedi quanto son io

sventurato in amor. Un tal rivale
a me si preferisce.
Semiramide.   A tuo favore
tutto farò. Ti bramerei felice.
Mirteo. Come goder mi lice
la tua pietá?
Semiramide.   Ti maravigli, o prence,
perché il mio cor non vedi:
va’; piú caro mi sei di quel che credi.